lunedì 9 marzo 2020

Il centro del corpo




Sei corpo vivente, sei corpo in movimento.
Per muoverti, per agire nello spazio, DEVI identificare e percepire il tuo centro di forza e con esso quello spazio intimo e profondo nel quale ti puoi può orientare in tutte le direzioni possibili.
Quando cogli il senso e la potenza del tuo centro, puoi connetterlo alla periferia: le gambe e le braccia. Una connessione in cui il centro irradia ad una periferia che, per raccogliere e continuare proficuamente l’input ricevuto, deve essere libera di agire, di muoversi.
Quando cogli i tuoi confini, sei consapevole di dove e come sei, che è condizione necessaria  per iniziare e concludere le azioni, per contattare e gestire emozioni e pensieri.

Identifichiamo nel bacino (1), e più propriamente nell’anca, il centro del corpo.
Ad essa si riferiscono sia il bacino che sostiene la colonna vertebrale e il cui moto determina le curve della colonna stessa, sia i femori a cui spetta l’orientamento alto / basso degli arti inferiori.
Noi Spirito Ribelle agiamo sull’anca a partire dai muscoli profondi: i muscoli pelvi – trocanterici, il grande psoas, l’iliaco, il piccolo e il medio gluteo, certamente senza trascurare quelli superficiali.
Diversi esercizi e giochi, soprattutto nei Gambaru Kiko (2), ci aiutano ad identificare e sviluppare consapevolmente questi muscoli: “L’orso gioca con le zampe”, “Il sedere di ferro”, “Il guerriero  tasta il terreno”, una parte degli esercizi propri dell’animale Gru,  ecc.
Tutti in grado, come si confà ad ogni buon esercizio / gioco, di accompagnare il praticante dal nucleo dell’esercizio / gioco stesso a diverse e successive acquisizioni corporee e di movimento, perché complessità e connessione sono il cuore della nostra eccellente pratica.

Nei casi succitati, il praticante coglierà, con il lavoro centrato sulla muscolatura profonda dell’anca, anche il saper originare una fluida espansione del movimento in tutto il corpo, l’attivazione della periferia (arti inferiori e arti superiori), la percezione dello spazio interiore del corpo stesso.
Inoltre, imparare ad ascoltare e gestire il centro del corpo ci consente di individuare l’origine fisica delle nostre intuizioni. Infatti l’attenzione interiore ci permette di cogliere sia l’insorgere delle nostre emozioni (gioia, tristezza, paura, disgusto, rabbia ecc.) sia la nostra rielaborazione abituale dei pensieri, ovvero delle nostre risposte meccaniche alle stesse: dunque sapremo sostare nella transizione emozioni e pensieri e azioni con maggiore consapevolezza e non più schiavi di una inconsapevole coazione a ripetere. (3)
Insomma, in sintonia con l’antica Tradizione Taoista e con le moderne ricerche scientifiche,
quel che noi siamo e come lo siamo
sta dove si trova il bacino, il nostro baricentro, 
e non dove sta la testa!!






1. Vedi anche “Praticare con noi … il bacino”. 16 Dicembre 2019 
http://tiziano-cinquepassineldestino.blogspot.com/

2. Gambaru: Impegnarsi, dare il meglio di sé; Kiko: lavoro sull’energia interna, l’energia vitale.

3. “(omissis) la riduzione dell’intenzionalità a una forma di coscienza è fuorviante, perché rischia di non comprendere la natura somatica dell’intenzionalità” J. Maitland: Il corpo spazioso.







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