Per muoverti, per agire nello spazio, DEVI identificare e
percepire il tuo centro di forza e con esso quello spazio intimo e profondo nel
quale ti puoi può orientare in tutte le direzioni possibili.
Quando
cogli il senso e la potenza del tuo centro, puoi connetterlo
alla periferia: le gambe e le braccia. Una connessione in cui il centro irradia
ad una periferia che, per raccogliere e continuare proficuamente l’input
ricevuto, deve essere libera di agire, di muoversi.
Quando
cogli i tuoi confini, sei consapevole di dove e come sei, che è
condizione necessaria per iniziare e
concludere le azioni, per contattare e gestire emozioni e pensieri.
Ad essa si riferiscono sia il bacino che sostiene la
colonna vertebrale e il cui moto determina le curve della colonna stessa, sia i
femori a cui spetta l’orientamento alto / basso degli arti inferiori.
Noi Spirito
Ribelle agiamo sull’anca a partire dai muscoli profondi: i muscoli pelvi –
trocanterici, il grande psoas, l’iliaco, il piccolo e il medio gluteo, certamente
senza trascurare quelli superficiali.
Diversi esercizi e giochi, soprattutto nei Gambaru
Kiko (2), ci aiutano ad
identificare e sviluppare consapevolmente questi muscoli: “L’orso gioca con le zampe”, “Il
sedere di ferro”, “Il guerriero tasta il terreno”, una parte degli
esercizi propri dell’animale Gru, ecc.
Tutti in grado, come si confà ad ogni buon esercizio /
gioco, di accompagnare il praticante dal nucleo dell’esercizio / gioco stesso a
diverse e successive acquisizioni corporee e di movimento, perché complessità e connessione sono il cuore
della nostra eccellente pratica.
Nei casi succitati, il praticante coglierà, con il lavoro
centrato sulla muscolatura profonda dell’anca, anche il saper originare una
fluida espansione del movimento in tutto il corpo, l’attivazione della
periferia (arti inferiori e arti superiori), la percezione dello spazio interiore
del corpo stesso.
Inoltre, imparare ad ascoltare e gestire il centro del
corpo ci consente di individuare
l’origine fisica delle nostre intuizioni. Infatti l’attenzione interiore ci
permette di cogliere sia l’insorgere delle nostre emozioni (gioia, tristezza,
paura, disgusto, rabbia ecc.) sia la nostra rielaborazione abituale dei
pensieri, ovvero delle nostre risposte meccaniche alle stesse: dunque sapremo
sostare nella transizione emozioni e pensieri e azioni con maggiore
consapevolezza e non più schiavi di una inconsapevole coazione a ripetere. (3)
Insomma,
in sintonia con l’antica Tradizione Taoista e con le moderne ricerche scientifiche,
sta
dove si trova il bacino, il nostro baricentro,
e non dove sta la testa!!
1. Vedi anche “Praticare
con noi … il bacino”. 16 Dicembre 2019
http://tiziano-cinquepassineldestino.blogspot.com/
2. Gambaru: Impegnarsi, dare il meglio di sé; Kiko: lavoro
sull’energia interna, l’energia vitale.
3. “(omissis) la
riduzione dell’intenzionalità a una forma di coscienza è fuorviante, perché
rischia di non comprendere la natura somatica dell’intenzionalità” J.
Maitland: Il corpo spazioso.
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