Il cuore batte profondo. Luce e buio, promesse mai
mantenute per il coraggio di chi sa che può cadere da un momento all’altro, da
un passo all’altro, in un ingorgo senza fine di inciampi e cadute.
Seguo, anzi, no, percorro la struttura scheletrica, quella
che ci fa stare in posizione eretta, quella che protegge i nostri organi
interni, quella che, ma guarda un po', sviluppa le linee di forza,
ovvero consente il movimento nello spazio col minimo sforzo possibile e dando
ad ogni gesto una sua forma.
Sì perché l’onere principale
non tocca affatto ai muscoli.
Lo sapevi vero? Lo sapevi anche tu che ti affanni con pesi
e manubri e katteblell e macchine a gonfiarti e potenziarti i muscoli, convinto
così di prestazioni più efficaci inseguendo questa tua chimera per anni.
https://www.youtube.com/watch?v=gRw6lpkBjSc&feature=player_embedded#%21
Certo (o no?!) che lo sai che è il sistema scheletrico a
mettere in forma il corpo tutto, creando quelle espressioni di energia che sono
i gesti, i movimenti nello spazio, quello snodarsi potente così simile ad un
flutto.
Che è la consapevolezza scheletrica a permettere
alla parte cosiddetta “mentale” di organizzarsi in strutture di supporto del
pensiero, “sistemi di leva, punti di fulcro e spazi tra le nostre idee, per
articolarle e per comprendere le relazioni che tra esse intercorrono “ (B.B.
Cohen), capaci di presenza autentica.
Mi guardo stare solo, muovermi
da solo e sento svanire i dubbi ... ogni passo, ogni gesto più vicino, più
prossimo, alla comprensione. Forse, perché non manco, ad ogni scoperta, di
lasciarmi ancora sopraffare da insistenti ripensamenti e cattivi lutti.
Potrei muovermi solo per sentirmi respirare e agire di
ossa, di scheletro.
Potrei vedermi sorridere mentre balzo e striscio e mi
distendo.
Vorrei prolungare all’infinito questa dolce resa, sospeso
in questo momento per sempre, che ogni secondo trascorso così è un tempo
imperdibile di cui faccio tesoro, io attento.
Mi permetto di ascoltare ogni
osso, ne intuisco, ancora la mia comprensione è incerta, la diversa
configurazione in tre strati: una membrana protettiva e connettiva, una dura
parte tubolare e, dentro, ancora più dentro, il midollo.
Struttura viva, che parla. Altro che cosa inerte, morta.
E certo, anche tu che mi leggi,
anche tu come me, sorridi e prendi le distanze da chi sbatte ripetutamente le
ossa contro bersagli ed oggetti per creare un callo osseo, perché le ossa siano
dure, ancora più dure, considerandole così più efficaci, più letali, immerso in
una pratica che lascia ogni onesto sapere stravolto, persino disarmante
Ancora più dure… sorde, insomma.
Vecchia abitudine da karateka
che conobbi e praticai anche io negli anni ’70, prima di incontrare il Maestro
Tokitsu, le sue riflessioni critiche, la sua pratica marziale, e poi tutto il
sapere corporeo, di movimento, racchiuso in discipline coraggiose e lucidamente
intelligenti come Feldenkrais, Danza Sensibile e, più recentemente, Body Mind
Centering: strade che alla salute ed all’efficacia rivolgono sempre uno studio
attento.
Non mi voglio perdere niente, perché
persino quando pratico “standing” (1) la consapevolezza più espansa non
basterebbe. E non mi voglio perdere proprio niente.
Non mi voglio perdere, con l’immagine di me scheletro,
anche la spoliazione ossea, dallo strato superficiale al corpo duro e fin
dentro l’intelligenza midollare, quella che mette in comunicazione cervello e
resto dell’organismo, perché la conoscenza olistica, totale, finalmente si
compia.
La
vita è nel midollo osseo.
Questo è l’autentico stare nello scheletro, se sai come
conoscerlo.
Ascolto battere il cuore e
snodarsi gli arti a disegnare ghirigori delicati e precisi, e mi chiedo cosa
sto immaginando, a che sogno sono così vicino, stracci di rigidità ora
dimenticati.
Attenuo col corpo la tempera e darò così colori nuovi,
inaspettati, ad una danza che cresce di giorno in giorno, ad un carattere
capace di due opposte direzioni. Ali di un uccello libero nel cielo, animale
immane che conserva tratti delicati
Come ogni bravo pugile sono bravo ad incassare, ma se manca
la scherma d’assalto, lontano non potrò mai andare.
Ora resto sdraiato dentro me
stesso ascoltando a fatica il linguaggio nuovo esplorato.
Scordati, mi dico e ripeto, per il ritorno di essere la
stessa persona, che ogni volta e di nuovo è sempre così; scordati l’inferno.
Un grazie enorme a chi mi ha
guidato ed accompagnato in questi oltre quarant’anni di pratica.
Un grazie
ad Angela, che da tre anni mi fa strada nel sapere
taoista dell’Healing Tao System
ad Eleonora che mi ha preso per mano e, da un anno,
mi accompagna nel sapere corporeo e di movimento del Body Mind Centering.
1. Diverse Arti di combattimento e salute: Tai Chi Chuan, Chi
Kung e Kiko, Taiki Ken, Yi Quan, usano praticare posizioni statiche (standing)
dando loro nomi diversi
La scultura "Ercole scaglia Lica” del Canova,
è un
chiaro esempio della continuità e integrazione
che
attraversano il corpo umano.
E’
sufficiente osservare come una linea di forza viaggia
dall'alluce
del piede destro di Ercole e più su
fino
alla sua spalla sinistra, attraverso tutto il suo braccio
e così
pure attraverso tutto il corpo di Lica.
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