Che non sarà una frase delicata, forse, ma…mentre sto scrivendo queste righe ho mille emozioni dentro che prendono a pugni quanto perdo, tra un giorno che se ne va ed uno che stenta a comparire.
Da tempo, dopo gli anni bui, quelli della rabbia e del
dolore, io miro all’eccellenza e lo faccio puntando sulla vulnerabilità, sulla
gentilezza: “Colpisci Gentilmente”, ho scritto sul volantino che
pubblicizza i corsi Spirito Ribelle.
Arti Marziali che, il nome già lo
dice, sono un continuo corpo a corpo, scoprendo il confronto, il
contatto e dunque anche il conflitto con me corpo e, insieme, con te corpo e
lui corpo.
Sono giochi consapevoli: giochi, dunque area di piacere,
curiosità e stupore; area di pedagogia, andragogia del corpo; area di dialogo
tonico tra contrazioni e decontrazioni muscolari, aprirsi e socchiudersi di
articolazioni, movimenti dei visceri.
E so che nessun individuo è un
individuo qualunque: “Ogni individuo è una risorsa”, lo leggi nell’ultima
pagina del nostro SHIRO, l’aperiodico che da oltre quarant’anni
accompagna il mio e nostro cammino. Perché ogni individuo combatte o fugge da
una sua personale battaglia ed allora merita il mio e nostro massimo rispetto:
che sia un lottatore disposto a cadere e ferirsi nell’animo e nel cuore, che
sia un fuggitivo spaventato dall’aver visto in volto il ghigno del dolore.
Allora abbracciamo vulnerabilità e gentilezza, anche
quando sembrano un fardello, quando ci puntano il dito accusatore contro,
quando il ricordo o la presenza ci spaventano mentre l’arroganza, la
sfacciataggine altrui, tanto di moda, paiono prevalere.
Ma noi qui, Spirito Ribelle, mescoliamo magie. La
quiete e la tempesta, ogni sobbalzo di respiro strano, ogni momento distratto e
ogni attenzione forzosa, qui trovano un senso. Trovano una vita che riemerge,
uno struggimento che si fa potere; lasciano andare ogni ferita di giornata,
lividi e dolore, per abbracciare la forza del cuore.
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