Il movimento, noi corpo in movimento, ecco il fattore indispensabile per la vita umana, per la crescita olistica e relazionale di ogni individuo.
Un
movimento che sia consapevole. Consapevole, nell’ottica che “Nessun
uomo è un’isola” (J. Donne), significa conoscere di sé, ma anche conoscere
ciò che non si è e provare a conoscere qualcosa dell’altro da sé. Insomma,
una buona pratica di Suishou, Maki, Chi Sao, Sujin Te, Lubud, ecc. (quegli
incontri di coppia che arricchiscono Arti quali Taiki Ken, Wing Chun, Tai Chi
Chuan, Kali, Yoseikan Budo, Pa Kwa ecc). è la strada fisica, fisicoemotiva, per
dare contenuto totale ed equilibrato all’aggettivo “consapevole”
”Se
sono consapevole solo di ciò che sono, ma ignoro ciò che non sono, la cosa non
funziona: non c’è equilibrio, non c’è distinzione. Io direi che si può parlare
di un embodiment ben equilibrato quando si può dire: “fino a qui sono io, da
qui in poi comincia qualcosa d’altro”
(B.
Bainbridge Cohen, fondatrice del Body Mind Centering)
Perché, nei corsi e seminari
che conduco”, privilegio la parola “gioco” ad esercizio?
Ne ho già scritto in precedenti occasioni, qui mi limito a
scrivere che il giocare è una necessità fisiologica, fisicoemotiva,
fondamentale dei bambini, ma anche degli adulti; adulti che non vogliano
perdere la gioia del fare e dello scoprire.
Infatti giocare è un eccezionale strumento di apprendimento perché implica tutte gli aspetti della personalità e si pone dentro numerose situazioni del vivere: l’io, l’altro, le regole, il piacere, la vittoria, la sconfitta, la lealtà, la prevaricazione, l’errore, l’egoismo, lo spirito di gruppo, la guida, la sfida, il rischio, la paura, ecc.
L’incontro, che è sempre, in diversa misura, scontro
(scontro tra le mille e mille parti di sé ed anche con l’altro da sé)
caratterizzante la pratica marziale, che ne è il fulcro, gioca (eh!!) un ruolo
chiave nella crescita dell’individuo praticante: Esso è probabilmente il
miglior “gioco” possibile e praticabile!!
Per questo, la pratica marziale, il
nostro
praticare Spirito Ribelle,
è tanto ricco, appassionato e avvincente, quanto fertile di
conoscenza e trasformazione dell’individuo. E’ unico, nel panorama
marziale italiano.
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