“Le mani una volta erano ali, e per questo ora, mentre scriviamo, voliamo” (L. Vukcèvic)
Quelle stesse mani con cui tocchiamo e che
ci toccano, interazione gestuale che è interazione fisicoemotiva, di sensi e
sensazioni.
In questi anni di alienazione, di schizofrenia corporea, tra i tanti modi di manifestarla campeggia il corpo mondanizzato: “corpo che si fa cosa del mondo” (E. Borgna “L’arcipelago delle emozioni).
Qui
entra in gioco lo Spirito Ribelle, che non solo va oltre la ridicola
divisione corpo e mente con quest’ultima a dominare, ma va oltre l’idea modestamente
progressista di “espressione del corpo” per abbracciare invece “corpo
delle espressioni” (S. Spaccapanico Proietti “Umanizzare il
movimento”).
Significa,
nel contesto di relazioni che non sempre (spesso?) faticano a danzare dentro i
confini della fusione da un lato e del conflitto aspro dall’altro, conoscere e
sviluppare il sapere delle emozioni (che sono emos – azioni) e dei sensi, gli
unici in grado di aprirsi con equilibrio, con la capacità di filtrare o
respingere, all’altro da me, e dunque all’alterità in senso lato, quell’archè
che, nell’antica Grecia, era forza primitiva, lei originatrice del mondo e
delle cose.
Ecco,
in poche righe, comparire la capacità di ognuno di noi né di farsi sottomettere
né di cercare a tutti costi lo scontro, capacità che sostanzia il Randori
d’Entraide; di abiurare il tristo mondo delle ripetizioni, tratto
caratteristico delle personalità ossessivo – compulsive quand’anche in versione
sfumata, dunque pratica di forme (kata o taolu) non
come modelli rigidamente prefissati e da imitare pedissequamente ma come trans
– forma, personali espressioni del praticante, quanto quello del silenzio e
della chiusura che è tentativo di negare il mondo, le relazioni che cambiano;
l’equilibrio come miscela di sottili disequilibri da accettare e gestire o
capovolgere, addirittura a volte a proprio vantaggio, come nei Sutemi
Waza, le proiezioni di “sacrificio; il danzare tra accettazione
parsimoniosa e slancio avvolgente che caratterizza le strategie Mukae
(assorbire) e Sashi Te (aggredire la sfera di difesa dell'avversario),
o che forma il gioco dei Suishou (premere e tirare).
Quale
altro migliore modo di formarsi adulti autodiretti, vitali ed erotici, che
operare il cambiamento di sé corpo, corpo Leib, in sintonia con il
cambiamento del mondo, attraverso un efficace ed efficiente fare marziale, fare
Spirito Ribelle?
“In definitiva tutte le forme di
conoscenza portano alla conoscenza di se stessi. Quindi, queste persone mi
chiedono di insegnare loro non tanto a difendere se stesse o come essere
qualcuno. Esse desiderano piuttosto imparare a esprimersi attraverso un
movimento, che sia rabbia, determinazione o qualsiasi altra cosa. Quindi, in
altre parole, mi pagano per mostrare loro, sotto forma di combattimento, l'arte
di esprimere il corpo umano.” (Bruce
Lee)
Nessun commento:
Posta un commento