lunedì 17 novembre 2014

E sono 63 !!


“Quando mi troverò di fronte a dio alla fine della mia vita, mi augurerò di non avere neanche un briciolo di talento rimasto, in modo da dirgli : ‘Ho usato tutto quello che mi hai dato’”
(E. Bombeck)

 Lo scorrere degli anni. Gli incontri, gli scontri. Le forti volontà, le forti idee ed i ripensamenti, le negazioni che giungono improvvise, malcelati assassini nell’ombra. E uccidono, decapitano, sogni e credenze, aspettative e aspirazioni.
Qualcosa resta della caccia vecchia, dei vecchi (giovani) passi, a volte felpati a volte chiassosi come imberbi studenti all’uscita da scuola. Qualcosa resta per quello che è, oppure si trasforma, prendendo sembianze sfumate, indistinte: magia nera di donna sinuosa, tremolante, nelle luci chiaroscure del vivere quotidiano.

La vita sceglie una strada, una direzione e, non sempre, è quella che preferiamo. A volte, più spesso raramente e in modo frammentario, scomposto, invece sì.
Ed io sono qui, nei locali vetusti, dal canniccio il cui colore gli anni hanno sfaldato tra le tonalità del marrone. Tatami di judo coloratissimi disposti in pedana grande e drappi di divinità asiatiche abbracciate, incastonate nell’atto più bello del mondo: Fare l’amore.  Qui, nella sala della guerra e della formazione alla guerra.
Ma questa è serata di pace, di amicizia, di festeggiamenti: oggi, Venerdì 14 Novembre, compio sessantatre anni.
Sono nato nel giorno dell’alluvione del Polesine, quando il fiume Po straripò definitivamente fuori dagli argini; il giorno della più aggressiva e disastrosa alluvione dell’Italia contemporanea. E questo vorrà pur dire qualcosa.
Qualcosa che riecheggia, bestia solitaria e famelica, nelle viscere, tra impulsi e pulsioni selvaggi, oscuri, primordiali.
Eppure i sorrisi degli allievi, degli amici; lo scorrere fresco nel palato della birra; gli occhi profondi di Giuseppe, amico ritrovato per alcuni minuti in pedana, nel Randori d’Entrade, empatia, di più, simpatia mai persa. La premura di Milena, con i suoi paninetti al wurstel e una misteriosa torta di cioccolato e fondi di caffè. I consigli di letture fantasy di Walter. Gli abbracci teneri con Alessandro, e poi Celso, Renato ed altri ancora.
Con loro la mia famiglia, Monica e Lupo, ma anche Kentaro, almeno nei miei pensieri.

Grazie, a tutti voi per esserci stati.
Grazie per il sorriso nel cuore che mi avete donato nel festeggiare insieme, come si suol dire, le mie 63 primavere.
 
“Un uomo è veramente ricco quando i suoi figli corrono tra le sue braccia, anche se è arrivato a mani vuote”
(Anonimo)

  
 
 
 
 
 
 


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