giovedì 16 aprile 2020

Goals



 No, non un libro sul gioco del calcio né, tantomeno, una autobiografia celebrativa di uno dei bomber più prolifici degli anni ’80 e ’90.
Gianluca Vialli, utilizzando spaccati di storie di sportivi, alcuni famosi altri meno, sgrana una serie di brevi insegnamenti su come affrontare le avversità che ognuno di noi incontra nella vita di tutti i giorni.
Utilizza un metodo semplice, ma estremamente efficace: poche pagine a descrivere grandi trionfi o anche piccoli successi ottenuti contro ogni avversità, ogni pregiudizio, ogni pronostico sfavorevole, accompagnate da una frase lapidaria, motivazionale.
Non sono frasi mollicce in stile “Baci Perugina”, ma parole anche dure che toccano immediatamente il cuore, le emozioni.

Finché non cominciò a piovere, Noè sembrava un folle.
Continua a costruire

Niente di originale in anni in cui, dagli U.S.A. e dalla loro cultura di frontiera, teorie motivazionali, testi sulla resilienza, frasi stesse scandite all’insegna della motivazione e del raggiungimento del successo, sono sbarcate massicce sulla nostra tavola culturale. Ma queste, scelte da Vialli, le ho trovate particolarmente significative. Significative di un modo semplice ma non semplicistico, diretto ma mai saccente, per arrivare a bersaglio: il lettore anonimo, che non è e probabilmente non sarà mai un Alex Ferguson o una Serena Willams, un LeBron James o  un Roger Federer, ma che di kazzi amari da masticare, di avversità nella salute, nell’amore, nel lavoro, ne fa, purtroppo, incetta ogni giorno.
E sarà anche per questo che, accanto ai nomi altisonanti che occupano per anni le pagine di quotidiani e rotocalchi, le cui immagini e parole ed imprese sono raccontate e raccontate ancora nelle televisioni di tutto il mondo, compaiono oscuri carneadi, vincitori di un premio secondario, vincitori di periferia, anonimi vincitori per una notte che la ribalta l’hanno solo sfiorata o vincitori il cui nome, le cui imprese, per un motivo o per l’altro, il grande pubblico non l’hanno toccato, il successo l’hanno occupato per pochi attimi o, addirittura, ha portato loro più danni che benefici. 
Se ci è facile pensare al pugno nero di Smith e Carlos  ed alla loro silenziosa contestazione a favore del Black Power nelle Olimpiadi del 1968, non so (io di certo no) quanti conoscano la storia di Ghada Shousa, in una Siria tormentata e maschilista, di James Hunt, il pilota pazzerello che vince un mondiale, uno solo, grazie alla sua avventatezza in una giornata di grande fortuna  ma è ricordato dai più perché sulla tuta aveva fatto scrivere ”Il sesso è la prima colazione dei campioni”; dell’impacciato e modesto Mark Edmondson, uomo troppo semplice per non combinare un pasticcio anche quando, finalmente, lui tennista n° 212 al mondo, un trofeo lo vince.

Senza il tuo consenso, 
nessuno può farti sentire inferiore

D’altronde lo sport, il suo mondo, non è che una micro rappresentazione del più grande mondo tutto.
In esso ci puoi leggere e persino anticipare le leggi dell’economia, i costumi sociali, i comportamenti individuali e di gruppo che regolano la società tutta. E’ una particolare lente di ingrandimento capace di mostrare i fenomeni della società umana, indagando i loro effetti e le loro cause, in rapporto con l'individuo e il gruppo sociale e in riferimento ad altri avvenimenti.

Non è il carico che ti fa cadere a terra.
E’ il modo in cui lo porti

Libro di scorrevole lettura ma, questa è la mia impressione, di ardua trasmissione nella nostra vita quotidiana perché la vita, a volte per alcuni e per altri spesso, sa essere avversario tremendo e implacabile.
Però, senza per questo offrirla come scusa ai miei tentennamenti, tengo e terrò sempre davanti agli occhi la seconda frase del libro “Sii gentile con te stesso”.
E, se qualcuno dei mie lettori si sta chiedendo quale sia la prima frase… eccola
Le citazioni funzionano solo se tu funzioni”.
Perfido, questo Vialli!!

Gettami in pasto ai lupi e tornerò indietro
alla guida del branco



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