giovedì 9 aprile 2020

Il desiderio del corpo









Nel piccolo cortile, abbacinato dal sole, mi specchio e non so più chi e cosa sto guardando.
Gesto dopo gesto, gesto dentro a gesto, apro questa porta che sono io, sono colui che plasma la propria  identità. Sento come respiro, come arranco, per poi scivolare fluido; sento come manco, quando mi chiedo perché non sono più io, e sento come abbondo, quando scopro che nuovo e dolcemente potente sono io.
Comprensione profonda, lo chiamo quel processo di apprendimento in cui la consapevolezza si insedia dentro me corpo, fin dentro le cellule, e impregna ogni aspetto dell’essere, essere fisicoemotivo, unico accompagnamento.

E pratico Fushime Taiso, “il cambiamento”, sorta di corporei disegni originali che sono riflessi primitivi, soluzioni di equilibrio e reazioni di raddrizzamento.
Apro un’oscurità primitiva, animalesca, mia vecchia amica di stanze buie, lontane dalla ragione e dalla buona educazione.
Sai, sono venuto a incontrarti nuovamente, tu visione che fa rabbrividire dolcemente e hai lasciato i tuoi semi mentre dormivo nelle prigioni della finzione.
Tu visione che, non so quando, è stata piantata nel mio cuore, nel mio corpo, nel mio cervello e ancora perdura nel suono del corpo che danza e striscia e scivola, affilato e nudo come un coltello.

Fushime Taiso, flusso assillante di energia che forma e trasforma e deve fare i conti con un me corpo che accumula esperienza, invecchia e si confronta con l’ambiente circostante.
Tutte le percezioni il corpo abitano e quel corpo agitano. E tutta la sapienza del mio corpo di “artista marziale” è impregnata di incontri ed esperienze in cui sempre, da qualsivoglia fonte provenisse, ho privilegiato l’accoglienza.

Quanti anni, mesi, giorni ed ore nella vita abbiamo noi…passano tra frastuoni e silenzi  e forse non te lo chiedi mai; e quanti cambiamenti nel tuo corpo che cresce e inevitabilmente si trasforma a volte di nascosto a volte in modi volenti.

Io, per parte mia, anche oggi, abbacinato dal sole in questo cortile piccolo, provo a farlo con sincerità, provo a cimentarmi nei Fushime Taiso e, con loro, nelle pratiche corporee e somatiche che, rifiutando ginnastica e l’attenzione a un corpo meccanico e stupido, fanno dello Spirito Ribelle la mia casa e quella casa che tengo aperta a chi voglia accompagnarmi in questo viaggio, prendendo in mano il suo cuore intrepido.
















Post illustrato con particolari della mia dimora













































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