lunedì 18 aprile 2016

Verso il viaggio della notte: Il dove


“Stai con chi è come tu vorresti essere”
(E. Greitens)

 

La “pattuglia” di esploratori dello Z.N.K.R. si mette prontamente in viaggio. La meta è l’Agriturismo “Il Bivacco”, nei pressi di Garlasco, gestito dagli amici Teresa  e Mario, luogo scelto per la quinta edizione de “La Notte del Guerriero”.
Luogo già noto alla Scuola, tra cene sociali, una precedente edizione (la terza, nel 2010) de “La Notte del Guerriero” e l’avventura con il corso bimbi e ragazzi.

Sorrisi ed una gran voglia di stare insieme un pomeriggio intero. Amici di lunga data e amici nuovi. Attorno ad un tavolo, tra pane e salame e buon vino, chiacchiere frivole e i primi accordi perché “La Notte del Guerriero” sia un ambiente accogliente, sia teatro di ombre e misteri e parole notturne per i marzialisti dello Z.N.K.R.
Combattenti di relazioni con se stessi e con gli altri, affidati ad un corpo che è fisicoemotivo, che è sempre in mutamento, che manipola e modella, consapevolmente o meno, lo spazio e il luogo che abita, la rete di relazioni e la comunità in cui abita.

E proprio questo è il primo passo da compiere: acquisire consapevolezza e, con essa, il coraggio di conoscersi a fondo e cambiare, individui autodiretti.  Fare della pratica marziale, in contesti protetti e rituali, una caccia al malessere, un incontro con l’Ombra ed i demoni che la animano.  Fare del corpo fisicoemotivo un esploratore di ritmo, un alchimista degli opposti, un agitatore di bisogni.

A volte sembra un gioco, ed in parte lo è, un gioco che stentiamo a riconoscere che riguardi noi. Poi, tra un pugno ed una schivata, tra un oceano che si apre nel bacino e la sensazione netta che la colonna vertebrale si trasformi in serpente dalle mille movenze pazze, ci scopriamo a chiederci cosa sia quel fuoco che ci brucia dentro e perché le fiamme stiano lambendo anche la nostra personale storia.

Chi l’ha detto che la pratica marziale sia sempre quel che appare e non invece un gioco di illusioni e trasformazioni ed inganni e buchi neri che lacerano un sfondo vigliacco ?
Che senso ha togliersi le mani dagli occhi, se poi scappi dai tuoi sentimenti più profondi ?

Allora, marzialista eretico e sincero, ti senti al centro di ogni cosa, al centro dell’universo, per poi comprendere, ore di pugni e calci, sudore copioso lungo la schiena, che ne sei solo parte, una parte importante, ma solo una parte.
Ora sta a te scegliere di mortificarti per questo o, invece, lottare e liberarti perché questa sia sì solo una parte, ma la TUA importante parte.  Ora entri lungo il tempo e nei posti in cui hai perso aspirazioni e cuore e l’entusiasmo di volare e te ne puoi riappropriare.
Scopri che sei così diverso e altrove, che non hai più voglia di tornare. E non t’importa, come non t’importa lo sguardo estraniato, lo sguardo disapprovante, di chi ti ha visto come eri prima.
Non ti importa perché è troppo bello restare e scoprire quel tempo e quei posti in cui hai ritrovato aspirazioni e cuore e le ali per volare. Perché hai cominciato a viaggiare.

Allora, questo pomeriggio di cielo coperto e aria fresca, di volti amici, di proposte e discussioni, è la giusta apertura verso il viaggio della Notte, “La Notte del Guerriero” che ci attende a Maggio.

 
“Il maestro dell’arte di vivere non traccia confini netti tra lavoro e gioco; tra fatica e svago; tra mente e corpo; tra istruzione e ricreazione. Egli non distingue questo da quello.
Semplicemente, egli persegue l’eccellenza in tutto ciò che compie, e lascia che siano gli altri a stabilire se lavora o gioca.
A lui sembra sempre di fare l’uno e l’altro”
(L. Pearsall Jacks)

 


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