mercoledì 27 aprile 2016

Un tranquillo “ponte” a Milano


Sabato

Monica, abile tentatrice, sa dissuadermi dall’andare in Dojo a tirar con l’arco.
Acquattati sul divano, ci concediamo un bel film italiano, “Ho ucciso Napoleone” di Giorgia Farina.
Pellicola avvolta da un simpatico cinismo, allegra e malevola al contempo, distante dalla volgarità e dal banale sentimentalismo che caratterizzano le commedie italiane di questi anni.
A sottofondo della trama, sta la questione “lavoro”, fonte di ansia personale e collettiva del presente.
Ed era ora che dopo tante, troppe pellicole, dedicate ad amori ed amorucoli vari, in questo, come, per fortuna, in alcuni altri film emergenti, si vedano uomini e donne alle prese con l’area lavoro, ahimè infestata da clientelismi, paraculaggine, uso di ogni mezzo, lecito e non, per fare carriera. 
Un crudo e drammatico realismo che, senza scomodare i “padri” della commedia italiana, tra tutti Scola, Risi e Monicelli, si ammanta di un allegro spirito sarcastico, facendoci riflettere su temi importanti senza annoiare, anzi, regalandoci autentici momenti di ilarità.

Il pomeriggio, scartata per i capricci atmosferici l’intrigante visita alle guglie del Duomo, percorso tra decine di sculture e bassorilievi di varie epoche e la vista su tutta Milano e dintorni, scorre lieve e in casa.

La sera siamo alla Palazzina Liberty.
Un tuffo al cuore, per i miei ricordi sessantottini. Ma, questa sera, in un locale egregiamente rinnovato, siamo lì per Shakespeare.
Nel quarto centenario della morte di William Shakespeare, l'Orchestra da Camera “Milano Classica“ propone “Lascia pur che il mondo giri“. Scene di William Shakespeare e musiche originali della sua compagnia, per cui scriveva e recitava, ossia i King’s men, recitazione e canto, tra gli altri, affidati a Benedetta e Beniamino Borciani, due “colonne” dalla compagnia teatrale in cui Lupo si cimenta da alcuni anni.
Musica affascinante, canto che sa entrarti nel cuore, Lupo particolarmente attento ai vari strumenti musicali, lui che una docente della scuola media, colta e appassionata della materia, ha saputo avvicinare con tanto entusiasmo alla musica ed in particolare alla storia della musica stessa.

Domenica

Il pomeriggio, con amici, due passi al parco Forlanini. Uno dei più accoglienti polmoni verdi di questa città.
 
 La sera, insieme, una robusta cena e tante chiacchiere. Chiacchiere rese oltremodo piacevoli da Paolo, uomo colto ed affabile in grado di non usare la sua profonda religiosità come una clava o un elemento di insofferenza verso un … taoista come me !! Niente affermazioni dogmatiche, niente risolute prese di campo, niente banalità (per il mio modo di vedere le cose) del tipo “Se le cose vanno bene, ringrazia Dio. Se vanno male, non prendertela perché Dio sa quel che fa”. Insomma, cattolico praticante ed impegnato nel volontariato, non fa sempre rima con ottuso fanatico.
Chiacchiere che, con l’avanzare del buio e complice un buon vinello bianco, scivolano verso temi leggeri e frivoli, e ci vuole anche questo !!

Lunedì

Tutti in manifestazione.
Veramente io qualche perplessità la coltivavo. Sfilare nello stesso corteo dei partiti politici, che io, memore anche del mio passato professionistico in uno di loro, considero “associazioni a delinquere legalmente riconosciute”; sfilare sapendo che c’è il PD, quello che governa con un delinquente come Denis Verdini, già condannato a 2 anni di reclusione con …  pena sospesa  (!?) e sotto processo per numerosi casi di truffa e corruzione; quello in cui gli scandali hanno costretto alle dimissioni Maurizio Lupi prima, Federica Guidi poi, con la Boschi ferocemente aggrappata alla sedia nonostante il suo coinvolgimento nei vari scandali bancari; quello portato lì dagli intrallazzi parlamentari ma non eletto, alla faccia della democrazia ? Sfilare con i “buonisti” dell’ “accogliamoli tutti”, proprio nel giorno in cui si celebra la Resistenza e la Liberazione ? Sì perché, e sotto casa mia una corona di fiori con i nomi di due ventenni morti per mano fascista me lo ricorda ogni dì, se anche noi italiani avessimo fatto come loro, ce la fossimo tutti data a gambe verso qualche altro pase, chi avrebbe combattuto il fascismo? Possibile che in questo mare tonto di buonisti imbelli, nessuno chieda ai vari extracomunitari provenienti dai paesi in guerra, perché nessuno di loro resta nella sua patria, nella sua terra, a combattere per la propria libertà?  Perché non viene spesa nessuna parola di sostegno per quei pochi che in terra d’origine ci restano e combattono? Tutti dimenticati da mass media conformisti, da intellettuali dalla prosopopea tronfia, da partiti infognati nelle spire dei potentati economici.
Ma è l’occasione per Lupo di immergersi fisicamente ed emotivamente in un movimento di massa, di condividere ideali e valori di alto rilievo. Poi, c’è anche una rappresentanza della sua scuola, mai disattenta a ciò che avviene nel sociale, mai lontana dalla storia e del suo snodarsi quotidiano, come è giusto che sia per ogni scuola che voglia realmente educare e accompagnare i giovani verso l’ingresso nel mondo adulto.
Così, tutti e tre, più Kalì, in corteo.

La sera, ci concediamo un film francese, “La famiglia Belier”, di Eric Lartigau.
Vivace commedia sospesa tra le aspirazioni di libertà di una adolescente e il confronto con la diversità, la disabilità (in famiglia, tranne lei, tutti sono sordomuti). Un film che ci piace proporre a Lupo, lui che già frequenta una scuola ben attenta alla disabilità, che di quest’ultima sa proporre risorse e ricchezza.
Grasse risate, qualche lacrima, una struggente canzone, dal testo incantevole, a condurre il film (https://www.youtube.com/watch?v=-er9ZsnXYkk) ed ogni volta che la riascolto mi commuovo.

Poi, Lupo a “nanna”, relax totale e due chiacchiere con Monica. A capire se stiamo conducendo bene la nostra famiglia, a capire se siamo, con i nostri sbagli, due buoni genitori per un ragazzino in crescita da lanciare verso il mondo.



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