lunedì 17 settembre 2018

Perdere per guadagnare





Perdere per guadagnare

Assurdo ma… io invito ad aprirsi all’errore, al fallimento, perché ci consente  di capire e cambiare. Perché davanti alla caduta, possiamo rialzarci e provare in altro modo. Di più, perché ogni evento reale, ogni accadimento o incontro reale non vada affrontato con la sicumera di chi già sa e dunque vuole intervenire e modellare il fatto o l’incontro a proprio piacimento, ma come chi si interroghi sui contenuti e sui modi del fatto o dell’incontro, leggendolo come una materia da esplorare, un motivo di stupore e scoperta.

Perdere per guadagnare.

Assurdo ma … cedevolezza e flessibilità, d’animo e di corpo, ci consentono di intuire  ogni mossa, ogni movimento dell’antagonista, individuo o accadimento della vita, che abbiamo davanti. Ci consentono di assorbire o deviarne la forza, l’impatto; di recuperare l’equilibrio fisico ed emotivo quando sia stato sconnesso; di emergere liberi, potenti e vincenti.

Perdere per guadagnareTing, che è ascoltare: ascoltare di sé, di quel e come siamo in quel preciso momento (qui ed ora); è ascoltare l’altro, quel che intende fare e quel che fa; è ascoltare ciò che sta accadendo insieme senza lasciarsi fuorviare da pregiudizi e schemi e “tecniche”. (1)
Ting – Jin che è accostarsi all’atro, individuo o accadimento della vita, per capire forze, ritmi, spazi che sono in gioco; è farlo attraverso sé individuo fisicoemotivo (2), individuo pienamente consapevole.

Per esserlo, occorre Song, rilasciare.
Occorre un preventivo lavoro, che non finirà mai, perché il corpo si rilasci (non rilassi, ma rilasci); sprofondi accettando la forza di gravità / il magnetismo terrestre; perché si apra: articolazioni, muscoli, certamente, ma pure sensazioni; perché impari a servirsi della fisicità dei fenomeni emozionali, le emos – azioni.

E’ questo, anche questo (e non è poco), che studiamo all’ “Open” dedicato al nostro fare
Tai Chi Chuan,
Sabato 15, ai giardini Marcello Candia.
Tra passanti del tutto indifferenti e qualcuno che, invece, si ferma, osserva.
Lavoriamo sulla stranezza di tenere il peso “indietro” avendolo però sugli avampiedi, così da meglio percepire le pressioni del compagno e mai interrompere quel sottile e profondo vibrare interiore che è il “motore” di ogni agire efficace ed efficiente.

L’ “Open” si chiude, mentre arrivano Michele, il figlio di Tina con papà Federico, mentre Spartaco, un robusto bulldog inglese che è il mio preferito, mi fa mille feste a stento trattenuto da Mara, mentre i giardini continuano imperterriti la loro vita.
Un grazie al Maestro Valerio, a Giovanni e alla “sorpresa” Tina per la bella compagnia, per l’attenta pratica condivisa.

Arrivederci, per chi lo vorrà, ai prossimi appuntamenti Open:
Sabato 22, giardini in largo Marinai d’Italia, per il Wing Chun Boxing

Sabato 29, parco in piazzale Cuoco, per il Kenpo Taiki Ken.

1. Due recenti, tristi fatti di cronaca che vedono morire, per un gioco, una sfida assurdi, due adolescenti. I genitori del primo scrivono chiedendo a tutti i genitori di capire e vigilare sui propri figli perché ad altri non accada quel che è successo al loro; i genitori del secondo scrivono per accusare di inadempienza questo e quello.
 
2. Nel Dao De Jing (Tao Te Ching), l’ideogramma che significa “corpo” è lo stesso che indica “la propria persona”.


1 commento:

  1. Grazie, considerazioni utili ed atte alla crescita. Col tempo mi accorgo sempre più che emozioni e corpo condividono alcuni spazi, alcuni domini, come in un continuum di identità ed emanazione; ed osservo come la cultura occidentale aristotelica, quella metafisica disgiuntiva, sia affatto inadatta a comprendere tali concetti, ponendo essa una barriera invalicabile tra l'empirico dimostrabile e l'intuitivo esperibile. Senza errori, si scoprirebbe solo ciò che già si sa, il che dimostra che ciò che si sa, non solo è frutto di errori passati, ma è per definizione sbagliato già oggi, perché ogni ulteriore errore ha la forza di superarlo e disintegrarlo domani. Mi tornano le parole (poche tra le troppe) di Alekx, che sconfortato diceva: se entri nel tao, ogni giorno vedi che tutto ciò che hai fatto fino a ieri è sbagliato, ogni giorno tutto da rifare, ogni rifare tutto un altro giorno (ovviamente non è una citazione letterale, bensì letteraria: ci ho messo sintesi e capacità espressiva personali, mi si perdoni)

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