Perdere per guadagnare.
Assurdo
ma… io invito ad aprirsi all’errore, al
fallimento, perché ci consente di
capire e cambiare. Perché davanti alla caduta, possiamo rialzarci e provare in
altro modo. Di più, perché ogni evento reale, ogni accadimento o incontro reale
non vada affrontato con la sicumera di chi già sa e dunque vuole intervenire e
modellare il fatto o l’incontro a proprio piacimento, ma come chi si interroghi
sui contenuti e sui modi del fatto o dell’incontro, leggendolo come una materia
da esplorare, un motivo di stupore e scoperta.
Perdere per guadagnare.
Assurdo
ma … cedevolezza e flessibilità,
d’animo e di corpo, ci consentono di intuire
ogni mossa, ogni movimento dell’antagonista, individuo o accadimento
della vita, che abbiamo davanti. Ci consentono di assorbire o deviarne la
forza, l’impatto; di recuperare l’equilibrio fisico ed emotivo quando sia stato
sconnesso; di emergere liberi, potenti e vincenti.
Perdere per guadagnare … Ting,
che è ascoltare: ascoltare di sé, di quel e come siamo in quel preciso momento
(qui ed ora); è ascoltare l’altro, quel che intende fare e quel che fa; è
ascoltare ciò che sta accadendo insieme senza lasciarsi fuorviare da pregiudizi
e schemi e “tecniche”. (1)
Ting
– Jin che è accostarsi all’atro, individuo o accadimento della
vita, per capire forze, ritmi, spazi che sono in gioco; è farlo attraverso sé individuo fisicoemotivo (2), individuo pienamente consapevole.
Per
esserlo, occorre Song, rilasciare.
Occorre
un preventivo lavoro, che non finirà mai, perché il corpo si rilasci (non
rilassi, ma rilasci); sprofondi accettando la forza di gravità / il magnetismo
terrestre; perché si apra: articolazioni, muscoli, certamente, ma pure
sensazioni; perché impari a servirsi
della fisicità dei fenomeni emozionali, le emos – azioni.
E’
questo, anche questo (e non è poco), che studiamo all’ “Open” dedicato al
nostro fare
Tai Chi Chuan,
Sabato
15, ai giardini Marcello Candia.
Tra
passanti del tutto indifferenti e qualcuno che, invece, si ferma, osserva.
Lavoriamo
sulla stranezza di tenere il peso “indietro” avendolo però sugli avampiedi,
così da meglio percepire le pressioni del compagno e mai interrompere quel
sottile e profondo vibrare interiore che è il “motore” di ogni agire efficace
ed efficiente.
L’
“Open” si chiude, mentre arrivano Michele, il figlio di Tina con papà Federico,
mentre Spartaco, un robusto bulldog inglese che è il mio preferito, mi fa mille
feste a stento trattenuto da Mara, mentre i giardini continuano imperterriti la
loro vita.
Un
grazie al Maestro Valerio, a Giovanni e alla “sorpresa” Tina per la bella
compagnia, per l’attenta pratica condivisa.
Arrivederci,
per chi lo vorrà, ai prossimi appuntamenti Open:
Sabato 22, giardini in largo Marinai
d’Italia, per il Wing Chun Boxing
Sabato 29, parco in piazzale Cuoco, per
il Kenpo Taiki Ken.
1. Due
recenti, tristi fatti di cronaca che vedono morire, per un gioco, una sfida
assurdi, due adolescenti. I genitori del primo scrivono chiedendo a tutti i
genitori di capire e vigilare sui propri figli perché ad altri non accada quel
che è successo al loro; i genitori del secondo scrivono per accusare di
inadempienza questo e quello.
2. Nel
Dao De Jing (Tao Te Ching), l’ideogramma che significa “corpo” è lo stesso che
indica “la propria persona”.
Grazie, considerazioni utili ed atte alla crescita. Col tempo mi accorgo sempre più che emozioni e corpo condividono alcuni spazi, alcuni domini, come in un continuum di identità ed emanazione; ed osservo come la cultura occidentale aristotelica, quella metafisica disgiuntiva, sia affatto inadatta a comprendere tali concetti, ponendo essa una barriera invalicabile tra l'empirico dimostrabile e l'intuitivo esperibile. Senza errori, si scoprirebbe solo ciò che già si sa, il che dimostra che ciò che si sa, non solo è frutto di errori passati, ma è per definizione sbagliato già oggi, perché ogni ulteriore errore ha la forza di superarlo e disintegrarlo domani. Mi tornano le parole (poche tra le troppe) di Alekx, che sconfortato diceva: se entri nel tao, ogni giorno vedi che tutto ciò che hai fatto fino a ieri è sbagliato, ogni giorno tutto da rifare, ogni rifare tutto un altro giorno (ovviamente non è una citazione letterale, bensì letteraria: ci ho messo sintesi e capacità espressiva personali, mi si perdoni)
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