mercoledì 8 gennaio 2020

Di un sé corpo tanto reale solo a saperlo immaginare




“L’immaginazione è la regina del vero e il possibile è una delle province della verità”
(C. Baudelaire)

La visibilità è la fantasia nella sua sostanza, ma soprattutto essa raffigura la virtù dell’immaginazione, ciò che fa visibile l’invisibile.

Certo, noi siamo corpo, noi abitiamo il nostro corpo.
Infatti, per cercarne  i significati, ci confrontiamo con un vissuto instabile che dà conto dell’osservatore e della sua disponibilità a capire le condizioni con cui ci mettiamo all’ascolto. (1)
Ma il nostro stesso corpo è abitato: ossa, muscoli, sangue, fascia, organi… indicano una vita interna che non si esplicita solo nella semplice fisiologia, quanto piuttosto che crea trame e risonanze nella nostra esperienza emozionale, affettiva, psichica.

In questo, la percezione (2), ovvero il modo in cui distilliamo, interpretiamo, accogliamo o rifiutiamo le informazioni, fuori e dentro di noi, è una esperienza globale.
E', cioè, un andamento fisicoemotivo di traduzione delle informazioni che si costruisce sulle esperienze passate, sulle condizioni presenti e sulle aspettative a venire.
Una traduzione tanto più completa e suggestiva, quanto più si affidi a reverie: La capacità di ricevere e rimandare, trasfigurare, le impressioni emotive e sensoriali di ciò che abita dentro e attorno a noi.

Ecco, qui allo Spirito Ribelle, il mio, il nostro, praticare di corpo e movimento, di combattimento a mani nude o armati, come ponte variabile tra caos e messa in forma, come incontro tra  quiete e moto a dare origine al vortice, come quel vibrare che ci permette di saper stare nei conflitti come individui consapevoli ed autodiretti, mai passivi.


1. Questo, su un piano simile, è altrettanto vero nella ricerca scientifica, nel mondo scientifico.
Alla faccia di scientisti e fanatici “talebani” di ogni affermazione scientifica assurta a Verità assoluta… “dopo Bohr e Einstein, tutti abbiamo dovuto ammettere che ogni descrizione include sempre il descrittore”.
Ecco affermata l’impossibilità per l’uomo di vivere e di giudicare “oggettivamente” un sistema nel quale vive e che modifica già con il semplice fatto di esserci.
Meccanici della ginnastica e della pratica sportiva, eccovi serviti!!

2. “L’idea centrale è che la percezione sia un processo di inferenza attiva orientata all’interazione adattiva con il mondo tramite il corpo, invece che  una ricreazione del mondo dentro la mente
((    (Seth A. “Il creatore della realtà” in “le Scienze” Novembre 2019)




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