Ogni volta mi sembra di rivedere dettagli, dove il tempo aggiunge sempre incerti ricordi.
Mi muovo lentamente, danzando fluido le immagini che sono e sospendo il tempo che oscilla tra una pressione ed una trazione.Mi scopro nella colonna vertebrale, curioso come solo un
bambino sa fare, mi muovo dentro una relazione con lo spazio, fuggendo una
intenzione che si restringa al corpo solo.
“Andare incontro a” e “Respingersi da”, ecco le due
propulsioni fondamentali, quelle da vivere, da agire scoprendo
un’organizzazione sequenziale dell’ossatura che vive tra allungamento ed
addensamento.
Poi la colonna vertebrale
sentita, agita, nella sua corposità, nella sua tridimensionalità, scoprendo
così, nella faccia anteriore, i corpi delle vertebre e i dischi
intervertebrali, quelli adatti a trasmettere la forza di gravità, mentre tocca
ai processi spinosi laterali e dorsali, la faccia posteriore della colonna,
spingere alla mobilità. Altri ed uguali modi di scoprire Yin e Yang.
Fantasia di movimento, quando
interrogo me corpo là dove si esprime in un linguaggio simbolico, recuperando
il primitivo del rettile che striscia e la curiosità del bimbo che gattona; me
corpo che si apre a quel sapere vivente che sempre ci suggerisce altri modi,
altri come.
Si apre una percezione attenta all’architettura del
pavimento pelvico e delle ossa del bacino lì coinvolte. Scopro che avevo una
coda e che quella coda serviva e, a saperlo, serve tutt’ora.
Vallo a dire ai meccanici della
ginnastica, del fitness, ai proprietari del corpo che non sanno invece di “essere
corpo”, alla pletora di uomini e donne immersi, sprofondati, in una pratica
irriflessa, alienata, massificata, a tutti quelli che non sanno ascoltare l’apertura
dei sensi al mondo.
A volte mi sento solo come una
goccia fuori dalla finestra, a volte trovo arduo riconoscere eros e thanatos,
amore e morte, in questo me corpo che insieme desidera tempo e spazio.
Forse è questo il vivere appieno, vitalità ed erotismo,
l’aspettare e il condividere, ascoltare il fluire e accompagnarlo dentro il
corpo e fuori, nello spazio.
E non mi fermo mai ad osservarmi, che ho imparato ad
osservarmi nel movimento, e non mi perdo mai nei miei respiri, semplicemente
abito dentro Poteri Potenti.
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