Comprendermi, persino amarmi, diversamente; fare di me corpo il tutto che pervade, penetra e danza ogni cosa.
P. Bruegel. Lotta tra carnevale e quaresima |
Ogni nostro cambiamento esige
il moto consapevole dell’attenzione, della presenza dentro di sé e fuori di sé,
perché l’attenzione si muove come il pensiero e quanto il corpo, in un’armonia
che rifugge ogni distinzione.
Pratico, e invito a praticare, chiedendo, con il “Cosa
stai provando?”, il fondamentale “Quale rapporto c’è tra ciò che senti,
ciò che provi, e ciò che pensi?”
E’ la via del corpo, perché tutto è nel corpo, tutto
di me, di te, è corpo.
Ogni gesto, ogni movenza, è una trama di punti di
sospensione e pause profonde, ed ogni mio muovermi anticipa l’abisso, per
lasciarmi poi cadere dentro a immergermi nel succedersi delle onde.
Come nella vita di ogni giorno,
quando gioisco e quando intristisco.
Quando chi ho davanti abbassa gli occhi alle punte dei
piedi, in un silenzio stonato o invece mi guarda sfrontato buttandomi in faccia
che mentire non gli pesa per niente se ha uno scopo, un capriccio da soddisfare
ed ogni sentimento, ogni impegno importante, gli è indifferente.
Quando chi ho davanti mi lascia sfiorare da parole dolorose
che bruciano sulla pelle o invece mi regala l’omertà vigliacca che va oltre la
pelle e il corpo lo deforma da dentro trattandomi come un imbecille.
Kangeiko - stage invernale 2013 |
Ogni parlare, lo sai, esprime
un sapere che respira; ogni gesto del corpo esprime la moltiplicazione delle
attribuzioni di significato che a volte amalgama altre separa.
Quando ripercorro paesaggi di neve e notti fonde bucate da
teneri guerrieri in giacca blu e pantaloni neri, provando a costruire tra
medioevo nipponico e italiana modernità un ardito ponte.
Quando ritrovo le mie stesse fattezze giovanili sul volto
di mio figlio Kentaro o sprofondo dentro gli occhi verdi di mio figlio Lupo.
Quando gusto quella sensualità capace di disvelare dolcemente, uno ad uno, i sottili lembi che infagottano il cuore umano.
Se chiudo gli occhi io rivedo
tutto e so che anche stavolta ce la farò, che la vita è troppo breve e bella
anche se dall’altra parte c’è sempre qualcuno che se ne dimentica e ne vuole
fare una landa brulla.
Questo è praticare Spirito Ribelle. Questo è autentico
cuore e corpo in azione.
“Insegnare
significa trasmettere un’esperienza”
(L.
Irigary)
Nessun commento:
Posta un commento