venerdì 25 dicembre 2020

Senso, esperienze emotive e prestazione: le forme del Potere.

Ogni tanto, un allievo, un conoscente, mi chiede cosa ne penso del tal Maestro, del tal insegnante, di questa o quella arte o sport di combattimento, di quella pratica di fitness.

Cosa posso rispondere?

Che c’azzecco, io e quel che faccio, con loro?

 

Io mi occupo di intelligenza motoria, di pratica sensomotoria, di apprendimento e sapere radicato dentro il corpo fino a livello cellulare e, come tale, che investe ogni aspetto dell’individuo: quello fisicoemotivo, quello mentale e, per chi lavori “di fino”, quello spirituale.

L’acero non sa se diverrà violino, le inesattezze di oggi domani incontreranno una verità.

E’, il mio, un percorso concreto fatto di respiri e sudore, di contatto lieve e scontri aspri, di cuori che battono all’unisono per scomporsi in assoli di musica jazz, in danze che chiedono invenzioni e non soluzioni già pronte.  

Penso a Miles Davis, Max Roach, Chet Baker che furono animatori del cool jazz, intrattenendo rapporti col movimento letterario beatnik e sovversivo di Jack Kerouac e Allen Ginsberg, alla possibile commistione con Archie Shepp e il suo free jazz, quello tanto vicino al movimento del Black Power, delle Pantere Nere, ai moti rivoluzionari, Sheep che fu artista capace di tessere musica pregiata con un rocker e bluesman come Frank Zappa.

Penso al talento coreografico ed alle innovazioni nel movimento di Rudolf Laban, alle mani dentro il cuore nelle danze di Martha Graham, fino alle ricerche in cui ogni magia trova significato in altra magia di Merce Cunningham, laddove l’individuo, con la conoscenza di se stesso, si misura anche con ciò che sta al di fuori: spazio e tempo.

G. Courbet "I lottatori"
Per restare al panorama italiano, lascio campo a Orietta Berti, Paola e Chiara, Alessandra Amoruso, Fedez, Claudio Baglioni, Eros Ramazzotti, Ghali e J - Ax, che canticchiarne una canzoncina sotto la doccia è pure un allegro passatempo.

E sarà pure piacevole vedere “Ballando sotto le stelle”.

Ma …

Io palpeggio incertezze mentre mi fletto e mi estendo, inseguendo le curve di una schiena, consapevole che ergersi sfidando la gravità corrisponde ad accollarsi il peso esistenziale, il peso del vivere: la postura mostra sempre il modo in cui tale funzione è svolta.

Mi apro a sentire il tempo che scorre sul petto, che la qualità più eccitante del gusto è l’attesa.

Ogni volta che pratico c’è un movimento, un gesto, di cui non ricordo il senso e il cui suono riverbera un motivo intuito a sprazzi, familiare una volta, ora dimenticato.

Tendo alla fluidità potente sperimentata una volta sola in un incontro buttato fuori poi manipolato, ascoltato perfino nello scroscio di emozioni selvagge, di un intuito capace, come serpente, di mutare la sua vecchia pelle sulla terra, come lupo feroce, di affilare i denti sulle cortecce di lacrime.

Shiva danzante
Sono convinto che le ripetizioni siano il tentativo di superare l’angoscia legata alle esperienze infantili, che rinviano all’impossibilità di procurarsi piacere dal compiere quello schema o parte di esso nelle relazioni rilevanti della storia infantile; siano il rifugio, il porto sicuro, di marinai di lago poco propensi al coraggio del mare aperto; siano il modo più facile e breve per assumere un vestito, uno status quo, non importa se di altri, se confezionato in serie.

Sono convinto che sudare e sfogarsi correndo, saltando, pestando un sacco, senza che questo abbia alcun senso ieratico, alcun senso di presenza e ricerca di sé, sia l’autodromo dove macchine rumorose ed assordanti vanno sempre più rapide senza andare in alcun posto.

Se pratico, e propongo ad altri quel che pratico, è per emozionarmi ed entrare in Poteri Potenti, perché sono in transito in questa vita. Per gli individui felici che sorridono alla luce giorno e per chi, la sera, vacilla colpito alla nuca.

Pratico, e propongo quel che pratico, per ogni individuo schiacciato contro un muro di indifferenza e per ogni individuo alzatosi in piedi in attesa di avanzare.

Pratico, e propongo quel che pratico, per inoltrarmi, solitario o con altri al fianco, nell’enigma del corpo che respira: energia di vitalità ed eros sperimentata attraverso l’espressione autenticamente personale.

E’ atto di creazione intuitivo, realizzazione di forme, dipinti inesplorati di vita come potere politico, nel senso più profondo e rivoluzionario.

E’ Poteri Potenti per chi, in questo breve tragitto sulla terra, voglia vivere davvero.







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