venerdì 29 gennaio 2021

Giochi di mano non sono SEMPRE giochi di villano

Credo che da sempre l’uomo sia sospeso tra una prospettiva del futuro fondata sul desiderio, sull’estensione di ciò che gli piace, ed una fondata sull’incombere del pericolo, di minacce terrificanti.

Questa bilancia vede l’uno o l’altro piatto farsi preponderante a seconda del periodo storico (quadro generale, lo sfondo) e di come in esso si ponga l’individuo stesso (figura emergente).

Questa forbice è presente anche nell’individuo, che ha in sé tanto risorse ed energia interiore che lo indirizzano verso il piacere, il benessere, l’evoluzione, la realizzazione di sé, quanto paure ed incertezze che lo piegano sul versante del pessimismo, dell’immobilismo.

Le stesse relazioni con gli altri sono fonte di sostegno e piacere quanto attività tortuose e portatrici di malessere e queste opposte caratteristiche, a volte, sono intrinsecamente legate nella medesima relazione.

 

La pratica delle Arti Marziali, di contatto, quando fatta correttamente e coerentemente con i suoi principi (1), aiuta l’individuo a cogliere “quello” che c’è e “come” c’è nella sua vita: Quello che si presenta come piacevole e funzionale ai suoi desideri e quello che si presenta come ostacolo e minaccia alla loro realizzazione.

Il lavoro in coppia, le pratiche di formazione al combattimento quali i giochi di pressione e rilascio, di scambio delle mani, di combattimento sensibile, sia nella versione antica di Tai Chi Chuan, Kali, Taiki Ken, Wing Chun, sia in versioni moderne proprie dello Yoseikan Budo, (2) sono un utile e proficuo strumento per districarsi in questo nodo apparentemente irrisolvibile se non con un taglio.

In particolare, questi giochi di coppia mostrano all’individuo come

le stesse difficoltà, le minacce, gli ostacoli, le “resistenze”, possano essere autentiche risorse sulla strada della realizzazione. (3)

Proprio così: Ciò che gli appare oscuro, minaccioso, ciò che si frappone alla realizzazione, è un’occasione, un’energia inascoltata, disattesa, capace di evolversi in sostegno, in slancio verso la realizzazione medesima.

 

La pratica in coppia, che è ascolto di sé quanto di chi, in quel momento, gli si oppone, aiuta a comprendere e valorizzare chi egli è, come è, come agisce e si relaziona nella propria vita anche in rapporto a ciò che la vita gli para davanti

Coltivare “quello che c’è” e “come c’è”, significa prenderne contatto, sentirlo, riconoscerlo, accoglierlo e dargli un valore, un significato di senso: Ciò diviene fonte di nutrimento per sé e per la propria maturazione adulta.

La stessa opposizione del compagno di giochi, di esercizi, quanto più potente, più pressante, non solo gli rivela i suoi punti di forza e quelli di debolezza, ma anche gli mostra, nella sua forza didattica di spinta alla risoluzione della crisi, della difficoltà, l’importanza della comunione delle reciproche risorse e scarsità per stare bene, stare meglio.

 

Questa è la fondamentale azione di aiuto nella pratica delle Arti Marziali che, seguendo la Tradizione, (4) utilizzano il Bujutsu, lo scontrarsi e il lottare per la sopravvivenza, come strumento per accedere e camminare nel Budo, la Via di crescita etica, di vitalità ed erotismo che forma ogni individuo adulto, equilibrato, coraggioso ed autodeterminato: Sorta di potente counseling fisicoemotivo.

 

Quando poi riflettiamo, con il pensiero taoista, sulla relazione indissolubile tra micro e macro cosmo, sull’armonia degli opposti o, per dirla con Karl Gustav Jung, su come tutti gli eventi collettivi non siano altro che rappresentazioni delle energie psichiche presenti negli individui (5), comprendiamo come, nel nostro piccolo, riconoscere ed affrontare i nostri malesseri, la nostra parte Ombra, è importante contributo al superamento di crisi e malesseri della vita collettiva in tutto il mondo.

Poteri Potenti in ciascuno di noi, perché siano Poteri Potenti per un mondo (forse) migliore.

 




 Il 1. "Il Principio Guerriero in sé rappresenta, essenzialmente, la capacità di vivere la vita trionfando sulla morte, ponendo le proprie capacità al servizio dell’umanità” (Om Oskraham & Halladhah Hanahit”)

Non ci sono competizioni nell’Arte della Guerra. Un vero guerriero è invincibile perché non compete contro nulla. Vincere significa sconfigger la mente conflittuale che si annida dentro di noi” (Morihei Ueshiba, fondatore dell’Aikido).

 

.     2"il “randori d’entrade”, dove vince solo chi meglio collabora con l’altro, meglio scambia risorse e scarsità, meglio ascolta le proposte lottatorie dell'altro ed esprimere liberamente le proprie” (T. Santambrogio ibidem 27.05.2013)

 

3.      3A differenza delle terapie corporee che tentano di vincere la resistenza e le difese, l'approccio della Gestalt mira ad integrare le parti del sé, piuttosto che a far sì che una parte domini sull'altra” (James K. Kepner, psicologo)

 

4.    4.  Ragionando in questo modo possiamo formulare la seguente proposizione: se il Bujiutsu è l’arte della massima efficacia nell’uso dell’energia al fine dell’attacco – difesa, quella sua parte che persegue il miglioramento fisico prenderà il nome di ‘educazione fisica’, mentre l’altra che mira al perfezionamento della mente e della virtù si chiamerà ‘educazione mentale e morale’

” (Jigoro Kano, fondatore del Judo. Marzo 1926)

 

5.      Se non riconosciamo la nostra parte omicida, accadranno all'esterno guerre e omicidi. Se non riconosciamo la parte perversa e manipolativa dentro di noi, vi saranno uomini "incaricati" dall'inconscio collettivo di mettere in atto perversioni e manipolazioni. Se non riconosciamo la brama feroce di potere dentro di noi, il mondo sarà dominato da una feroce brama di potere. Se non riconosciamo i diavoli che abitano dentro di noi, il mondo sarà popolato da diavoli. È la cura che l'inconscio collettivo fornisce per la nostra mancanza di consapevolezza: fino a che non riconosceremo il male dentro di noi, è un bene che accadano simili cose all'esterno” (A. Baccaglini, scrittore)

 

 

 

 

 

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