mercoledì 20 aprile 2022

La lunga strada

Quella che ci porta qui, 

                                              ogni Martedì, 

                ai giardini Marcello Candia in Milano

quella iniziata nel 1980 presso l’Umanitaria e proseguita poi presso il circolo ARCI Bellezza, la storica sede di via Simone D’Orsenigo e quella di via Labeone.

Insieme ai Maestri, allievi ed amici Valerio e Claudio
Sono contento che ci incontriamo faccia a faccia, sappiamo di avere una strada da percorrere e che ognuno si aspetta un aiuto dall’altro.

Più passavano gli anni, i decenni, più cresceva la curiosità insieme alla consapevolezza di essere corpo e me ne rendevo conto invecchiando. So che possiamo rovesciare tutto, di nuovo e sempre.

Rivolgo un pensiero ad Angela, che mi ha introdotto al sapere taoista del Maestro Mantak Chia, al sapere ed alla costruzione di un corpo forte e flessibile: tendini e muscoli e ossa, ed alla concreta pulizia degli organi interni.

Un pensiero ad Eleonora, che con il Body Mind Centering ha dato l’ennesima svolta di consapevolezza e motricità intelligente a questa mia, questa nostra, strada.

So, sappiamo, di aver di aver fatto e di fare tutt’ora del nostro meglio, di aver cercato e messo alla prova quanto trovato, di esserci confrontati per cercare ancora meglio, ancora di più, di aver lottato e combattuto.

Non sempre le carte che mi sono state distribuite erano favorevoli ed io però ora vedo l’altro in me e ci vedo insieme.

Footwork di onde e spirali, MAI di spinte e trazioni

Così scivoliamo fluidi dentro strategie e tattiche di Kenpo Taiki Ken, Tai Chi Chuan, Kali, Wing Chun, Pa Kwa. Senza limiti, possibile perché il sé corpo è consapevole, il corpo marziale è sano e forte; possibile perché i princìpi del lavoro motorio convivono armoniosi in una unica complessità; possibile perché dell’embodiment (1) facciamo esperienza concreta, viva.

Così gustiamo il mondo che abitiamo, cogliamo l’occasione e incontriamo vitalità ed erotismo che sono le chiavi del vivere, vivere per davvero.


Così ciò che seminiamo è ciò che raccogliamo: nessuna paura, o meglio, di ogni paura facciamo la nostra forza, di ogni vulnerabilità la nostra arma.

E’ una luce piccola e forte nell’oscurità, nel tran tran quotidiano, e ci incontriamo di nuovo, ogni Martedì, qui ai giardini Marcello Candia in Milano.

Lungo la sagoma della "nave", scivolando e percuotendo dentro e fuori
E tu?

 

1. “la coscienza che ho del mio corpo non è una coscienza di un blocco isolato… i vari domini sensoriali (visivi, tattili, dati dalla sensibilità degli arti, ecc..) che sono coinvolti nella percezione del mio corpo, non mi si presentano come delle regioni assolutamente estranee l’una all’altra”

( https://www.psicologiafenomenologica.it/neuroscienze/embodiment-se-corporeo/)

 

 

The wall, ma qui tree, per imparare a stare nel confliggere

Equipaggiamento ed armi del guerriero




Flow Clinch, mai di forza


Training Knife,  prima dei coltelli affilati

Chi Sao affrontarsi a corta distanza

 

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