martedì 20 dicembre 2022

Kenshindo- un possibile riscaldamento /apertura

Il BUON riscaldamento non è solo “muscolare”. Esso è anche:

 L’apertura della seduta, agendo sul corpo, modifica lo stato psicologico dei partecipanti. Essa deve agevolare il passaggio:

           dallo stato di coscienza ordinario a “stati di coscienza secondi”;

           dal linguaggio verbale al linguaggio non verbale;

           dal pensiero logico – analitico al pensiero analogico e associativo;

           dalla disposizione difensiva ordinaria a una maggiore disponibilità alla circolazione delle emozioni;

           dalla dimensione concreta – operativa alla dimensione immaginativa, espressiva e creativa;

           a un buon bilanciamento extra / intraintensivo.”

(V. Bellia “Dove danzavano gli sciamani”)

Anche T. Santambrogio “Arti Marziali come armi” in:

https://tiziano-cinquepassineldestino.blogspot.com/search?q=ma+che+riscaldamento+%C3%A8

 

Ecco un possibile BUON riscalamento / apertura 

nella pratica Kenshindo





Prima fase, vincolata / strutturata

I giochi e gli esercizi vincolati / strutturati sono importanti in quanto spingono il praticante a cercare soluzioni motorie nuove, fuori dai suoi abituali schemi motori e perché “il vincolo ad una gestualità totalmente libera riconduce il praticante alla condizione esistenziale quotidiana, quella dove non gli è concesso di tutto, non gli è concesso di fare quel che gli pare” (T. Santambrogio ibid)

1. Si muovono mantenendo il contatto dei ken

2. Evitamento / sottrazione: A si toglie dal contatto dei ken, B cerca di restare a contatto

3. Aggressione / addizione: A colpisce il ken di B per allontanarlo, B cerca di restare a contatto

Seconda fase, semilibera / semistrutturata

1. Ad ogni azione di evitamento sottrazione di A, quando riuscita, B tenta di entrare nel varco attaccando

2. Ad ogni azione di aggressione / addizione di A, quando riuscita, questi tenta di approfittare del varco creato per attaccare B che tenta di difendersi

In questo riscaldamento / apertura, 

diversi sono gli elementi che entrano in gioco,

in un crescendo continuo:

Immersione fisicoemotiva nella relazione duale, quotidianamente condita di contrasto e intesa; coordinazione tra premere e assorbire; consapevolezza di cedimenti fusionali ed egotismo; coinvolgimento articolare in senso torsionale, verso la consapevolezza tridimensionale e il dinamismo psicomotorio: “sono i primi a cedere in tante condizioni psicopatologiche, e il loro ripristino si accompagna a un rapido miglioramento della connessione con l’ambiente e del benessere” (V. Bellia “Un corpo tra altri corpi”); pratica di yomi (percezione) e yoshi (cadenza, ritmo) “che se ben sviluppate erano insieme al ma-ai gli unici margini di raffronto immutabili giacché uscivano dalla semplice sfera tecnica e andavano ad agire su aspetti spirituali e psichici” (C. Varone in http://win.ilguerriero.it/artimarziali/arti_marziali_09/ritmo_yoshi.htm)

Il riscaldamento, il BUON riscaldamento, 

non può mai essere un’attività puramente ginnica. 

Altrimenti ci si è riscaldati, ci si è preparati, 

per un’attività ginnica, 

non per un’Arte Marziale!!

 

 

 

 

 

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