“Quando
la maggior parte di una società è stupida, allora la prevalenza del cretino
diventa dominante ed inguaribile”.
(Fruttero
e Lucentini)
Come non essere d’accordo sull’esecrare l’insulto razzista?
Come non guardare con un certo disagio l’ignoranza
razzista?Come non prendere le distanze da chi è razzista?
by rae marshall |
Però…mentre personalmente condanno quell’individuo, di poca
cultura e pochi mezzi economici, che ha dato il via ai tragici fatti di Fermo,
mi chiedo perché ben pochi si siano chiesti da dove nasca tanta violenta
acredine razzista. Ovvero, da dove nasca la percezione di essere in difficoltà
davanti ad una presunta invasione di extracomunitari, di essere come “sotto
assedio”.
Di più, mi chiedo perché nessuno abbia denunciato, col
razzismo dettato da ignoranza e povertà, anche quel razzismo in giacca e
cravatta, o anche tailleur, che ha dato il “via”, che sta alle origini del
razzismo della povera gente.
Perché nessuno scoperchi le carte degli sporchi affari che
l’ENI, sin dal 1962, ha perpetrato in Nigeria ( toh, del tutto – o forse no?! -
casualmente la terra d’origine del morto di Fermo), distruggendo un intero
paese ed affamandone la popolazione.
A ma pare proprio una forma di “razzismo” andare in terra
d’Africa ed impoverirne cultura ed economia per i propri profitti.
Allora, se ci fosse, ma è solo una mia fantasia, un tipo
“per bene” in giacca e cravatta, ma anche in tailleur, che va sciorinando
discorsi e prediche contro il razzismo, accusando gli italiani di essere
razzisti, io quel tipo “per bene” non lo starei ad ascoltare.
Non lo starei ad ascoltare by pourin |
- se, questo tipo “per bene” in giacca e cravatta, ma anche tailleur, avesse costruito la sua rapida, rapidissima carriera, sui potentati economici di un’azienda “razzista”, potendosi permettere viaggi in tutto il mondo, una laurea presa con soli sei mesi di studio all’anno, un prestigioso e ben remunerato lavoro dopo l’altro.
Ecco, non celo la mia distanza, la mia antipatia per
qualsiasi rozzo razzista. Ma quanto odio, odio ferocemente, chi, di suo o di
famiglia e senza mai prenderne le distanze, di quel razzismo è figlio e ne ha
tratto vantaggio. Anche se ora, in giacca e cravatta, ma anche tailleur, finge
di dimenticarsene e predica accoglienza ed amore fustigando duramente chi da segni
di razzismo **.
Gran brutta società, gran stupida collettività, quella che
non condanni ogni forma di razzismo. E’ che, però, solo la “forma” più
sempliciotta, debole ed ignorante, sta nel mirino. “Lor signori”, in giacca e
cravatta, ma anche in tailleur, quelli che ne sono stati o ne sono la fonte,
restano splendidi intoccabili e fanno pure i maestrini !!
Ci sono milioni di persone che non riuscirebbero ad affrontare una passeggiata di cento metri, tanto sono malridotti, figuriamoci una traversata. Senza contare che col costo di un imbarco, ci vivrebbero in mille per un mese.
Stiamo facendo ponti d'oro a gente che non lo merita, quando basterebbe investire una metà di ciò che si spende all'anno per sistemare questi trecentomila, per salvarne milioni in Africa. Ma capisco che certe realtà è meglio non vederle, soprattutto perché non fanno comodo agli interessi politici ed economici di nessuno".
(Giobbe Covatta, testimonial Amref -https://www.amref.it/)
(**) E se la signora “per bene”, frutto della mia fantasia, si
trovasse, non a Ciudad Juarez in Messico o a Cape Town in Sudafrica, ma
semplicemente a Milano, alle 22.00, sola, a passare per piazzale Gabrio Rosa o
a prendere un treno alla stazione di Porta Genova? Ah già, ma alla signora “per
bene” questo non è successo e non succederà mai. Lei continuerà la sua vita
agiata e preziosa mischiandosi con il “volgo” solo, e ben protetta, in
occasioni in cui possa far calare dall’alto la sua superiorità ed il suo
giudizio.
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