mercoledì 13 luglio 2016

Fermo. L’elogio dell’ipocrisia


“Quando la maggior parte di una società è stupida, allora la prevalenza del cretino diventa dominante ed inguaribile”.
(Fruttero e Lucentini)

 

Come non essere d’accordo sull’esecrare l’insulto razzista?
Come non guardare con un certo disagio l’ignoranza razzista?
Come non prendere le distanze da chi è razzista?

by rae marshall
Però…mentre personalmente condanno quell’individuo, di poca cultura e pochi mezzi economici, che ha dato il via ai tragici fatti di Fermo, mi chiedo perché ben pochi si siano chiesti da dove nasca tanta violenta acredine razzista. Ovvero, da dove nasca la percezione di essere in difficoltà davanti ad una presunta invasione di extracomunitari, di essere come “sotto assedio”.

Di più, mi chiedo perché nessuno abbia denunciato, col razzismo dettato da ignoranza e povertà, anche quel razzismo in giacca e cravatta, o anche tailleur, che ha dato il “via”, che sta alle origini del razzismo della povera gente.
Perché nessuno scoperchi le carte degli sporchi affari che l’ENI, sin dal 1962, ha perpetrato in Nigeria ( toh, del tutto – o forse no?! - casualmente la terra d’origine del morto di Fermo), distruggendo un intero paese ed affamandone la popolazione.

A ma pare proprio una forma di “razzismo” andare in terra d’Africa ed impoverirne cultura ed economia per i propri profitti.

Allora, se ci fosse, ma è solo una mia fantasia, un tipo “per bene” in giacca e cravatta, ma anche in tailleur, che va sciorinando discorsi e prediche contro il razzismo, accusando gli italiani di essere razzisti, io quel tipo “per bene” non lo starei ad ascoltare.
Non lo starei ad ascoltare
by pourin
- se, ed è solo una mia fantasia, avesse avuto un nonno presidente di quella stessa ENI e proprio negli anni in-cui essa avviò la sua avventura in Nigeria (costituisce un’aggravante, ma solo per me, che quel nonno sia stato messo lì perché amico intimo di tal Mattei, di cui si sa la nota preferenza data ad assumere amici e conterranei, tanto che l’acronimo di una delle società da lui controllate, la Snam -Società Nazionale Metadonotti- veniva così parodiato in Siamo Nati A Matelica, visto il numero dei dipendenti marchigiani; che quel nonno sia stato una personalità di spicco della Democraza Cristiana *).
- se, questo tipo “per bene” in giacca e cravatta, ma anche tailleur, avesse costruito la sua rapida, rapidissima carriera, sui potentati economici di un’azienda “razzista”, potendosi permettere viaggi in tutto il mondo, una laurea presa con soli sei mesi di studio all’anno, un prestigioso e ben remunerato lavoro dopo l’altro.

Ecco, non celo la mia distanza, la mia antipatia per qualsiasi rozzo razzista. Ma quanto odio, odio ferocemente, chi, di suo o di famiglia e senza mai prenderne le distanze, di quel razzismo è figlio e ne ha tratto vantaggio. Anche se ora, in giacca e cravatta, ma anche tailleur, finge di dimenticarsene e predica accoglienza ed amore fustigando duramente chi da segni di razzismo **.

Gran brutta società, gran stupida collettività, quella che non condanni ogni forma di razzismo. E’ che, però, solo la “forma” più sempliciotta, debole ed ignorante, sta nel mirino. “Lor signori”, in giacca e cravatta, ma anche in tailleur, quelli che ne sono stati o ne sono la fonte, restano splendidi intoccabili e fanno pure i maestrini !!

 
"Quando vedo sbarcare questi con 'sti fisici, capisco che l'Europa non ha capito niente della situazione in Africa.
Ci sono milioni di persone che non riuscirebbero ad affrontare una passeggiata di cento metri, tanto sono malridotti, figuriamoci una traversata. Senza contare che col costo di un imbarco, ci vivrebbero in mille per un mese.
Stiamo facendo ponti d'oro a gente che non lo merita, quando basterebbe investire una metà di ciò che si spende all'anno per sistemare questi trecentomila, per salvarne milioni in Africa. Ma capisco che certe realtà è meglio non vederle, soprattutto perché non fanno comodo agli interessi politici ed economici di nessuno".
(Giobbe Covatta, testimonial Amref -https://www.amref.it/)

 

 (*) La Democrazia Cristiana è quella, partiamo dagli anni ’40 e risaliamo per oltre mezzo secolo, degli scandali di don Cippico, che riciclava valuta attraverso i canali del Vaticano; di Giuffré "banchiere di Dio", che incamerava miliardi per le "opere di religione"; della casata dei Torlonia, che vendeva le "zolle d'oro" di Fiumicino; dei profittatori di Stato come il senatore e ministro Trabucchi, quello delle banane e poi del tabacco messicano; dei  "grandi elemosinieri", Valerio e Cazzaniga, i quali, dal giro internazionale del petrolio, gonfiarono tangenti per i partiti al governo; degli sportelli bancari dei santuari del capitale, custoditi da Arcaini e Ventriglia, fiduciari di ferro della DC; dei “baroni ladri” delle commesse militari, ovvero  i fratelli Levebvre e Camillo Crociani, per non parlare di Andreotti, condannato in corte d’appello e in cassazione per “associazione a delinquere”, ovvero per essere stato uomo di “cosa nostra”. Ma l’elenco di democristiani  condannati per reati gravi, è lunghissimo, comprendendo, tra gli altri  Gianstefano Frigerio, corruzione; Arnaldo Forlani, finanziamento illecito; Alfredo Vito, reati contro la Pubblica amministrazione; Paolo Cirino Pomicino, finanziamento illecito ai partiti e fondi neri Eni e con questa ennesima citazione Eni chiudo l’elenco che è sterminato.
Secondo alcuni, l’unico merito della DC è stato fare da baluardo ad una possibile presa di potere del PCI. Se anche fosse, il prezzo pagato è stato alto, altissimo e inquietante.

 

(**) E se la signora “per bene”, frutto della mia fantasia, si trovasse, non a Ciudad Juarez in Messico o a Cape Town in Sudafrica, ma semplicemente a Milano, alle 22.00, sola, a passare per piazzale Gabrio Rosa o a prendere un treno alla stazione di Porta Genova? Ah già, ma alla signora “per bene” questo non è successo e non succederà mai. Lei continuerà la sua vita agiata e preziosa mischiandosi con il “volgo” solo, e ben protetta, in occasioni in cui possa far calare dall’alto la sua superiorità ed il suo giudizio.



 

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