mercoledì 13 luglio 2022

Percorsi

Ognuno con i suoi, di percorsi. Quelli della partenza: da regioni diverse, da situazioni famigliari diverse, da infanzie diverse. Quelli del tragitto in cui hanno giocato un ruolo elementi diversi: la leva militare, il nomadismo totale, l’impegno politico estremista.

Poi arriva il tempo e l’occasione in cui ognuno non può passare ad aspettare; quel momento, quell’occasione che non lascia un minuto in più a tergiversare.

Anche qui, diverso per ognuno come diverso è il tocco per conoscersi ed entrare: una birra in un localino a porta Romana, poderosa motocicletta accanto e tanto da parlare: il riconcorrersi con la fatica di trovarsi sul palco di un circolo ARCI in via Bellezza; le parole di un amico che già ha annusato il percorso e l’impegno della caccia da attraversare.

Tra il mondo della terra, del quotidiano, e quello del cielo dove rimbalzano i sogni e le passioni c’era e, per certi versi c’è ancora, un posto dove ognuno può trovare il cuore e l’anima, e pure il buio e lo sporco del proprio personale mistero da affrontare come una cura.

Dove in te puoi credere e il tempo che hai passato ad aspettare è un momento che ti attraversa dentro, senza cancellare né il prima né il dopo.

Dove tutti gli anni che sono passati non hanno mai avuto timore di cambiare idea, anche di sbagliare, anche di cadere, ma sempre poi per rialzarsi che ogni sconfitta la vivi come un dono.

Quello che sarà per ognuno lo sarà nel futuro, e nessuno ci assicura che tutti i sogni che abbiamo un giorno diventeranno realtà e nemmeno che resteranno gli stessi.

In quel posto e poi in ogni posto che vai scegliendo passerai le notti ed i giorni, le storie dettate dal tuo inconscio e gli accadimenti voluti dal tuo Io. Ogni scontro, ogni battaglia da combattere, vedrà il sole sorgere ogni volta e te, volto contro vento, ad affidarti al tuo intuito, al tuo fiuto.

Su una riva lontana o sul portone accanto sembrerà che il tempo si sia fermato, e starà ad ognuno di noi decidere se chiudere le braccia al petto o lasciarle aperte a quel che sta accadendo.

Intanto, in questa afosa serata di Luglio, noi siamo qui. Tavola imbandita, casa che odora di protezione ed affetto, una ruvida riproduzione dalla mano di Gauguin a vegliare forte e serena.

Grazie Giovanni ed Elise, grazie per quel tempo e quell’occasione che anche stasera ci aspetta. Z.N.K.R. prima, ora Spirito Ribelle, il clan c’è; c’è per chiunque voglia condividere, sia che ancora pratichi di pugno e di coltello o che calpesti altri sentieri. Basta volerlo davvero, basta decidere.

 

Il luogo della poesia

Non sta il poema

nelle tenebre oscure del linguaggio

ma in quelle della vita.

Non sta nelle perfezioni del suo corpo

ma nelle emorragie della sua ferita.

Non sta là dove credevamo che ci fosse

né è immagine unica né fissa.

Sta là dove fugge quel che amiamo:

sta nella sua partenza.

E’ il nostro dire addio a noi stessi

ogni volta incrociando lo stesso angolo.

E’ pagina che muove solo il tempo

con il suo inchiostro uguale ma diverso.

Il poema non sta, no, nel linguaggio

ma nell’alfabeto della vita.

(Jaime Siles)

 

 





 

 

1 commento:

  1. Grazie a voi per averci regalato una serata indimenticabile da ricordare tra le mura della nostra nuova casetta, in cui sempre siete e sarete i benvenuti.

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