lunedì 13 novembre 2023

Il corpo guerriero, corpo combattente

Sussulti di movimento e gesti che vanno a scemare, mentre lo spazio intorno pare restringersi dentro una goccia d’acqua. Limpida e trasparente, quest’ultima fatica a trattenere il residuo fluire di me – corpo in azione.

Ho passeggiato su cerchi infiniti del Pa Kwa, avvoltolandomi dentro spire e spirali, dentro domande di destino dalle risposte così numerose da sembrare chicchi di un rosario del tempo. Sono entrato nel corpo di drago che danza la forma Tai Chi Chuan, nascondendo pugni e calci e leve articolari sotto il mantello della delicatezza.

Quanto influiscono nella mia trans-forma questi mesi di assiduo studio su principi e gesti che si devono ad artisti e ricercatori del corpo e del movimento che nulla hanno a che vedere con le Arti Marziali?

Mi scopro a riflettere che la corposa teoria (e pratica) sul movimento di Rudolf Laban, generalmente noto per il suo lavoro di danzatore e coreografo, a onor del vero nasce da una ricerca nel mondo del lavoro. Ricerca tesa ad ottimizzare le prestazioni dei lavoratori prendendo in considerazione non solo “i fattori di tempo e velocità del movimento operaio, piuttosto che favorire l’apprezzamento e la consapevolezza del movimento. Grazie a questi studi entrambi (Laban e Lawrence) cominciano a considerare, in aggiunta al fattore tempo, altri elementi che sono necessari per la manipolazione dei materiali e l’uso degli strumenti e cioè il flusso o il grado di controllo, la forza o i diversi gradi di pressione da esercitare sugli oggetti e il percorso rettilineo o flessibile che si richiede al movimento durante il lavoro” (F. Falcone). Questo avvien prima per indagare su metodi di lavoro che alleggeriscono dalla fatica le raccoglitrici di ciliegie; poi, dal 1941 al 1946, applicano le loro sperimentazioni a diversi operai inglesi, a partire dalle metodiche di incartamento manuale delle tavolette di cioccolato Mars sino alle operazioni di funzionamento delle gru e delle macchine di carico e scarico nel porto del canale di Manchester. Facile, dunque, che la dura realtà della produzione, della ricerca dell’efficacia ed efficienza nel lavoro, abbia una diretta ed immediata corrispondenza con efficacia ed efficienza nel combattimento, dove la posta in gioco è la vita mia per la morte tua.

E’ Tanshu, la caccia spietata del predatore, autentica “non forma” del Taiki Ken, l’interpretazione giapponese dello ‘I Chuan. Come ho già scritto, quest’ultimo purtroppo letto come “Pugilato dell’intenzione”, mentre sinologi più attenti traducono “’I” come spontaneità, in Francia così è chiamata: “Pugilato della spontaneità” e così mi conferma un autorevole Maestro cinese di Neijia Kung Fu.

D’altronde, nello scontrarsi con un avversario, l’immediatezza, la tempestività sono fondamentali, sono i veri Hon (fondamentali) per sopravvivere. L’importanza del fattore tempo è relazionata alla facoltà cognitiva dell’intuire. Il colore interiore consono a questo fattore di moto è relativo al momento della decisione che si esprime con un’azione che deve essere presa improvvisamente. Altro che “intenzione”.

E qui torno alle mie esperienze di Chi Kung e Kiko, ai gesti Iron Shirt, la “camicia di ferro”, agli esoterici giochi dell’Healing Tao, alle pratiche di costruzione di un corpo sano, flessibile, potente. E praticare di corpo, corpo Leib, è praticare di emozioni e personalità che agisce; è svelare l’orientamento dell’uomo nel suo mondo interiore, dal quale sgorgano continuamente impulsi che trovano uno sbocco nell’agire, nell’essere al mondo trasformandolo e venendone trasformati.

E’ questo autentico lavoro interno, “Neijia”, dove trovo un ponte con le mie esperienze di formazione gestaltica, con il pensiero di Carl Gustav Jung e lo studio dello I Ching.

Ancora Nami, il movimento ad onda che ci caratterizza, noi Spirito Ribelle. Un’onda che non solo nasce dal basso e si propaga avvolgendo le articolazioni tutte, ma, novità assoluta che scoprii da solo una decina di anni or sono, può nascere “tirando” invece che “spingendo”, dall’alto invece che dal basso. Fluida potenza esplosiva in cui intervengono, splendido suggerimento dell’embriologia del Body Mind Centering, le torsioni delle articolazioni stesse, portando così ulteriore potere e penetrazione a colpi e pressioni.

Ecco “l’indiretto” in cui si esprimono movimenti tridimensionali, plastici, di contro al “diretto” portatore di movimenti lineari o unidimensionali. Meglio, più efficace, un trapano o un martello?

Sogno di corpi fluttuanti, capaci di piegare resistenze e forza di gravità alla libertà del movimento umano. Nonostante la temperatura autunnale, l’umidità di un inverno alle porte, i miei piedi mi portano ancora nel mondo marziale come se attorno ci fosse il vuoto a proteggermi. Ancora pochi minuti in cui attraversare lo spazio poi, cuore che batte profondo, è il tempo della “Respirazione testicolare” a sondare ed espandere energia vitale, energia erotica.

Questa è Arte portatrice di stati di benessere e bellessere, dove incontrare il “conosciuto” e lo “sconosciuto”, dove il nostro agire si offre allo sguardo nostro come sorpresa, come scoperta, e come tale si relaziona con il compagno di giochi, di spinte, pressioni, pugni, proiezioni al suolo. Per originare nuove vite, nuovi modi di essere al mondo e stare insieme.

 





 

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