Occorre stare attenti a quello che il me – corpo mi
sussurra. Cura delle sue parole, che sono legamenti e muscoli e articolazioni
in movimento, dosarle e differenziarle per poi di nuovo amalgamarle insieme.
Sono parole di soavità e potenza che mi scorrono dentro, a volte forti altre
discrete, e le sento fin giù nel ventre, cuore disposto ad ascoltarle, sempre.
Il flusso dei gesti, che so
associato al sentire emozionandosi, danza e strappa tra movenze libere,
che sanno di abbandono, e movenze trattenute, come impedite. In essi vanta il
suo potere il tempo, che è intuire, ora dilatato ora accelerato (1)
Più che aggiungere e sforzarmi, sento che ho da prestare
delicata attenzione a quel che scorre, a quel che cade e a come non affaticarmi
là dove ho da sostenere.
Praticare corpo bene, entrare nel benessere e persino nel bellessere (2) significa togliere, come scriveva Bruce Lee tradito nei suoi insegnamenti dal business delle Scuole e dei Maestri che accumulano tecniche e tecniche, e come a suo modo ci ammonisce quel solitario e irriverente “diverso” di Mauro Corona; significa rallentare lasciando spazio alla vulnerabilità, alla forza gentile delle emozioni.
Ora, appoggiato pesantemente al
muro, corpo rilasciato, avverto come lasciarmi rimbalzare indietro. Freno la
mia irruenza che testimonia di come io viva i distacchi, le separazioni, sempre
come atti bruschi e carichi di pesanti emozioni, e cerco la strada del corpo
che si ripiega, si arrotola su se stesso: Non facile per me.
Poi sperimento anche la presa decisionale che è “onda in
avanti” e mi fa respingere attivamente, mondo capovolto e destrutturazione
dell’altro, poi il “lasciare”, un sottile e infido “tirare” che è l’esatto
opposto di “premere”, di “spingere”. Pratiche di Push Hands, di Suishou del
Taiki Ken alla ribalta, totalmente rivisitate.
Nel proprio spazio personale,
che è spazio di contatto e conflitto con l’ambiente e l’altro, gioco di
attraversamenti diretti, lineari, di esplorazioni periferiche, a disegnare
contorni sempre mutevoli, infine di gesti trasversali, che sono sinuosi, a
intrecciarsi e sciogliersi senza sosta alcuna. Nella forma di Tai Chi Chuan
quali e quanti di questi? Che senso vogliono esprimere?
Mi stupisco sempre nello scoprire che il centro del mondo
non è dove me lo aspetto ma qui accanto, tra anfratti e distese secondari, dove
non mi aspetto nulla e trovo tanto, trovo di tutto.
Probabilmente poco importa se
la scelta sia giusta o sbagliata; anzi, non esiste “giusto o sbagliato”, esiste
un ininterrotto sbalordirsi di chi e come sono, di come ogni errare, ogni Musha
Shugyo (il cammino del guerriero fatto di prove e verifiche), sia l’essenza del
praticare, del vivere.
2. Secondo Enzo Spaltro (medico e psicologo), il
benessere dipende dalla capacità e dalla possibilità di esprimersi nei vari
contesti della nostra vita e, in fondo, il Bellessere è la convinzione di
realizzare in futuro un benessere. Il “cuore” delle Arti Marziali.
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