L’artista, qualsiasi valido artista, non copia né improvvisa; in particolare, l’artista marziale segue semplicemente l’andare del suo corpo dentro nuovi equilibri e squilibri.
Egli assimila i principi di un movimento e
nell’esplorazione dello spazio attorno a sé varia il movimento assimilato
generandone un altro consono ai suoi bisogni, capace di esprimere il suo
personale corpo delle espressioni.
Io non insegno tecniche (waza) ed esercizi,
io propongo esperienze motorie: Sempre quando si tratti di movimento, ma
a maggior ragione quando si tratti di salute e combattimento, ci sono corpi
“competenti” o “incompetenti”, “responsabili” o “irresponsabili”.
Sei una macchina? Allora allenati. Se invece sei un essere
umano, pratica per saperti adattare ai mutamenti e stare in salute.
Così né alleno né addestro, piuttosto propongo un
percorso di formazione. Formando attraverso il movimento e il saper stare
nel conflitto.
Nel conflitto, in qualsiasi “conflitto” che la vita ti pone
davanti: In famiglia, al lavoro, con i figli, in ogni relazione sociale e
persino con te stesso, come anche nel malaugurato caso di un’aggressione fisica
violenta, vivono e si agitano mille e mille emozioni. Allora ecco l’importanza
di sapere di corpo, muoversi di corpo, per conoscere e gestire il nostro
tessuto emozionale, come di saper conoscere e gestire le emozioni, che sono
emos – azioni, per saper muovere il corpo.
Perché in ogni individuo, la predisposizione mentale e il
vissuto interiore si riflettono nelle sue azioni fisiche intenzionali, compresi
i movimenti parassiti, quelli che ne inficiano lo sviluppo efficace ed
efficiente.
Corpo fisicoemotivo che opera e
si muove flessibile (ju), denso (sung) e potente (jin),
capace di partecipare calmo e sensibile (mono no aware) agli
incontri ed avvenimenti del vivere. Corpo fisicoemotivo capace di esprimere ed
affermare, con i suoi gesti, le sue movenze, la propria autorevole e coraggiosa
presenza nell’ambiente.
Corpo
Spirito Ribelle.
Nessun commento:
Posta un commento