mercoledì 3 gennaio 2024

Di corpo e movimento

 Di corpo e movimento è fatto il nostro vivere, il nostro essere sulla Terra qui ed ora.

Noi Spirito Ribelle affermiamo con forza che attraversando giorno dopo giorno le esperienze del vivere, dell’esserci, ogni noi - corpo impara come stare al mondo nel proprio ambiente, formandosi ad una certa coerenza in grado di dare tranquillità, e persino sicurezza, alla propria identità: Ogni nostra memoria è una memoria incarnata.

Quando questa “coerenza” entra in crisi, quando il malessere prende il sopravvento, o, semplicemente, quando aneliamo ad una “coerenza” più coraggiosa e serena di fronte a scelte e cambiamenti, tale squilibrio, tale insoddisfazione, altro non è che l’emergere di vissuti interiori, soggettivi, più che di eventi esterni, ossia di modesta capacità della nostra “coerenza” ad entrare in una relazione positiva, soddisfacente, non traumatica, con questi eventi.

La realtà a noi esterna, sempre tocca il nostro mondo interiore: da un lato lo stimola e lo arricchisce continuamente; dall’altro ne mette in discussione la “coerenza”, suggerendo, quando non imponendo, variazioni e correzioni anche sostanziali e perciò costringendola a un continuo lavoro non più di adattamento quanto di autentica revisione.

C

hi mi legge ha già compreso che sto scrivendo di Arti Marziali. Sì perché la pratica marziale, quella di Jutsu (uccidere per non essere uccisi) che si evolve in Do (la “Via”, il modo di essere individui autodeterminati, vitali, coraggiosi e utili ad una società priva di sfruttamento ed alienazione. Non questa, dunque!!) è proprio il terreno di formazione alla capacità di costruire una “coerenza” flessibile (Ju, che è flessibilità e adattabilità in perfetta sintonia con i dettami delle pratiche marziali asiatiche), la quale, per essere tale, attinga ad un corpo fisicoemotivo sano ed energico (Kiko o Chi Kung, le antiche pratiche taoiste e nipponiche di benessere e salute) e si migliori attraverso l’incontro / scontro con l’altro (Chi Sao, Randori d’Entraide, Suishu, Jiu Kumite ecc.)

L’individuo che sappia navigare nel mare turbolento delle proprie pulsioni, delle proprie emozioni sa che per farlo ha da affidarsi alla comprensione, al lavoro della comprensione.Comprensione” che è sempre comprensione incarnata, di corpo e movimento.

Nelle Arti Marziali, l’arte di uccidere per non essere uccisi, il “mostro” con cui confrontarsi, il “mostro” da comprendere, è innanzitutto la morte. Che è la prima causa dell’alienazione: L’istinto di morte per ciò che esso è.

Ogni artista marziale sa che il potere delle pulsioni inconsce è potere onnipotente nei riguardi della mente umana che si sia pretenziosamente illusa di dominare con la negazione e il controllo quanto non è conosciuto (1).

Noi Spirito Ribelle sappiamo che il pensiero, che diventa agire, si nutre di Eros. In ogni movimento verso il cambiamento, verso l’ignoto, il pensiero è ispirato dall’Eros e questi si autoregola quando gli individui diventano consapevoli dei propri corpi in relazione, dei corpi coinvolti nel corpo a corpo. Praticare Arti Marziali è conoscere e affrontare la pulsione di annullamento. E’ costruire un habitat di vitalità ed erotismo. E’ Poteri Potenti.

 

1. Quante sciocchezze, quanto stolido perbenismo radical chic nelle affermazioni di intellettuali, politici e uomini e donne comuni contro la violenza, che la violenza negano. Proprio in questi mesi dove i cosiddetti “femminicidi” sono sulla bocca di tutti, come sulla bocca di tutti sono le esternazioni sulla e contro la guerra dettate dai recenti conflitti Russia / Ucraina ed Israele / Palestina, come sarebbe per costoro una boccata di intelligenza la visione di “Il popolo delle donne”, con le parole di Marina Valcarenghi, psicoanalista, proprio sulla violenza.

 




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