mercoledì 1 aprile 2020

Freud la serie TV




Rimasi stregato, dalla serie “Taboo”, in cui insieme danzavano loschi e pratici affari con un mondo esoterico, personaggi borderline e un amore proibito, creando  una sequenza lievemente raccapricciante e invece panciuta di torbido mistero. Il tutto condito dalla forza primitiva, animalesca nei suoi legami con le pratiche animistiche e cannibali dell’Africa, che riempiva il protagonista.
A proposito, la serie è ancora per poco su SKY, chi ne fosse incuriosito, si affretti: ne vale la pena!!

Non potevo, dunque, non lasciarmi tentare da
Freud
serie Netflix di produzione austriaca.

Non potevo perché Freud non è la semplice storia del noto padre della psicoanalisi.
La serie è un thriller dalle tinte oscure che mescola il giallo investigativo, il genere noir ( quel filone in cui fondamentale non è individuare il colpevole, ma come farà il protagonista a destreggiarsi in situazioni pericolose), l’esoterismo, l’ipnosi e le pratiche occulte; in un ambiente in cui convivono degrado sottoproletario e sfarzo nobiliare; in una fase storica di grandi tensioni politiche e rivoluzionarie ad opera di ex esiliati ungheresi; dentro ad un mondo scientifico che mostra subito i suoi aspetti scientisti (ritiene un unico sapere valido e rifiuta quindi ogni altra forma di sapere che non segua i metodi propri di queste scienze) e avversi ad ogni innovazione; animato da personaggi ambigui, distorti e violati nell’animo da pulsioni indicibili.

In primo piano, Sigmund Freud.
Complice l’assenza di riferimenti certi sulla sua vita giovanile, gli autori, mescolando le poche informazioni disponibili con un loro personale disegno narrativo, hanno dato vita ad un Freud cocainomane (attenzione, la sostanza non era vietata in quegli anni. 1), che procede a tentoni nelle sue sperimentazioni sull’ipnosi come possibile terapia, fragile e contraddittorio, messo all’angolo dai baroni della medicina e coinvolto, suo malgrado, nella soluzione di alcuni efferati delitti che ammorbano Vienna.

Dunque, inutile cercarvi i primi autentici passi nella creazione del suo impianto terapeutico, il ruolo reale che ebbe l’ipnosi, poi abbandonata, nelle sue pratiche. Solo qualche accenno, evidenziato nei titoli stessi di ogni singolo episodio (Isteria; Trauma; Sonnambulismo; Totem e Tabù; Desiderio; Regressione; Catarsi; Rimozione), che poi si perde in una trama volta a coinvolgere emozionalmente lo spettatore nella catena di delitti tra scene oniriche, mitologia ungherese, elementi soprannaturali e, non potrebbe mancare mai nelle produzioni di questi anni, momenti di sesso vero o sognato.

In questo mescolarsi di molta finzione e poca biografia, incerti sul crinale del dubbio se ciò che vediamo è sintomo di una malattia mentale latente, pratiche ipnotiche e inconsci disturbati o è invece magia nera, ci stanno la collaborazione di Freud con il locale ispettore di polizia (che i successi televisivi e filmici di uno spericolato Sherlock Holmes abbiano influito?) e la presenza di Lou Salomé.
Costei, scrittrice e psicanalista a sua volta, in realtà conobbe Freud solo nel 1911, dunque molti anni dopo rispetto a quanto mostra la serie televisiva, con un Freud già in età matura. Ebbe una vita decisamente vivace, sia sentimentalmente (fu amante di Friedrich Nietzsche, filosofo, poeta, saggista, compositore e filologo, e del poeta Rainer Maria Rilke), che culturalmente. Ma, pare, nulla a che vedere con i tormenti e  i “viaggi” esoterici che arricchiscono la serie televisiva.

Godibile anche nelle ambientazioni, in realtà la serie non è stata girata a Vienna, ma a Praga.
Come succede a molte pellicole (pensare ai forti e selvaggi panorami di molte pellicole “western” e scoprire che sono state girate in Spagna o nella nostra Sardegna!!), qui è stata scelta Praga perché, secondo gli autori,  ha conservato quel fascino antico e gotico che Vienna ha invece perduto.
Ed è giusto così, in fondo, per una serie che, tolto il nome dato al protagonista ed una serie di riferimenti generici al suo pensiero, non ha nulla di reale.


 Anche se …  Io sono una casa, è buio al mio interno, la mia coscienza è una luce solitaria, una candela al vento. Tremola da una parte e dall’altra, tutto il resto è avvolto nell’ombra, tutto il resto giace nell’inconscio”, afferma Freud stesso … ed allora ….



1. “Stai in guardia, principessa mia, quando io arriverò. Vedrai chi è più forte: la ragazza carina che non mangia abbastanza oppure l’omone selvaggio con la cocaina in corpo!”. Così, nel 1882, scriveva, ed esattamente riporta la serie TV, Sigmund Freud alla fidanzata Martha Bernays nell’attesa del loro incontro.




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