lunedì 23 ottobre 2023

Così semplici

Semplice, che non vuol dire facile.

Pratico ininterrottamente Arti Marziali dal lontano 1976, e da tempo è ridotta al lumicino la speranza di trovare occasioni di formazione e approfondimento marziale davvero di qualità, tra pratiche a volte ridondanti e altre del tutto scorrette; Maestri e Sifu magari di per sé capaci ma sempre più spesso incapaci di condurre un gruppo, di stimolare le potenzialità dell’allievo, di usare una didattica efficace, ovvero maieutica e libertaria. Allora mi rivolgo, come faccio da decenni, a pratiche motorie fuori dal mondo marziale (1) alle quali prima dedicavo una piccola parte delle mie attenzioni, e che ora sono diventate un potente strumento di conoscenza e crescita.

L’autunno si prospetta straordinariamente ricco di occasioni di formazione e aggiornamento. Così, eccomi, nel giro di un paio di mesi, a cimentarmi con:

Rudolf  Laban
- La novità delle pratiche Laban - Bartenieff, in particolare “Teoria e pratica delle Qualità di Energia-Efforts”, “Teoria e pratica dello Spazio”, “Teoria e pratica della Forma”, docente Micaela Sapienza.






La ripresa

- del mio percorso Body Mind Centering, in particolare “Embodiment dello sviluppo, con un focus sull’embriologia in relazione ad alcuni sistemi corporei (scheletro, organi e fluidi)”, docente, che seguo da cinque anni, Eleonora Parrello.

- del mio percorso di Danzamovimentoterapia Espressivo Relazionale, avviato tre anni or sono, con il gruppo delle insegnanti lombarde e, come ogni anno, con l’appuntamento alla presenza del fondatore, lo psichiatra e psicoterapeuta Vincenzo Bellia.

Ricercatore che ignora la certezza di ogni sapere, ecco che il desiderio di approfondire, anche a costo di cambiare rotta, da decenni si è radicato in me, inficiato ogni pretesa di verità che sia data e per sempre, occupato il mio percorso di corpo e movimento. Insomma, la “pancia piena”, lo sfoggio opulento ed egoriferito non mi appartengono, sono invece attraversato da quello che i samurai chiamavano Musha Sugyo (il pellegrinaggio del guerriero alla ricerca di saperi e confronti), in cui mi godo il viaggio più che la meta, sempre incerta, sempre in divenire. E questo, chi mi accompagna da decenni o da pochi mesi, lo sa, lo apprezza, anche se l’equilibrio difficile tra sapere e non sapere, non offrendo certezze immutabili, granitiche, chiedendo sempre attenzione, passione e autocritica, ha allontanato, in questi anni, più e più allievi.

Una ricerca di corpo e movimento che, purtroppo, non trova soddisfazione nel panorama marziale, a parte il profondo tesoro che è l’Healing Tao del Maestro Mantak Chia, tesoro in cui da cinque anni circa affondo a piene mani grazie alla docente Angela Chirico. Ricerca che, invece, incontro, sempre desta e curiosa, nei corsi e seminari con il corpo e il movimento di Arti e discipline fuori dal campo marziale le quali, ohibò, vado scoprendo avere più di un contatto, di una somiglianza, con le Arti del combattimento.

Il corpo è sempre movimento, mutamento, e “Il movimento è cambiamento” mi dice Micaela, docente di “Laban Movement Analysis”.

Noi non siamo mai fermi, immobili, nemmeno siamo costretti a stare fermi, immobili, se non da morti!!

Anche se la mente dimentica, il corpo ricorda, esso è la mappa della vita, palcoscenico di ogni incontro, di ogni avvenimento, che lì lascia sempre tracce perché il corpo, ogni corpo, porta addosso quel che ha passato e muta, cambia ad ogni nuovo incontro.

Addirittura, con Eleonora ed il Body Mind Centering, torniamo alle prime otto settimane di vita, alle memorie cellulari che costituiscono il mistero della vita e che giacciono ancora in noi.

“… le strutture embrionali non esistono più in noi, ma i processi che le hanno generate

continuano a darci informazioni” (B. Bainbridge Cohen)

 

Il benessere, di più: Il bellessere, è l’equilibrio tra corpo, desiderio e piacere. Nel benessere / bellessere ci sentiamo come toccati dalla leggerezza di una mano invisibile che, nel farci fare pace con i demoni interiori senza per questo dimenticarli, ci dona il piacere dell’essere consapevolmente vivi.

“Il corpo che danza – o che attraversa il processo terapeutico – è l’immagine spesso incoerente, a volte sfrontata e ribelle, di un soggetto che attraversa l’avventura del cambiamento” (V. Bellia)

Il mio percorso di formazione prosegue, mai si ferma e sempre si offre, in un vivace mescolare ed amalgamare di Arti e discipline marziali e non, ai miei compagni di viaggio, compagni di Spirito Ribelle. Un autunno ricco di pratiche entusiasmanti è appena iniziato e… continua nei prossimi mesi!!

1. Tra le discipline extra le Arti Marziali che più mi influenzarono ci furono Feldenkrais, Danza Sensibile e tutto ciò che gravita attorno alla Gestalt Therapy; ma non mi sono fatto mancare Expression Primitive, Trager, Teatro Sociale, Kinesiologia Emozionale, Danza Psichica, Anatomia Esperienziale e altro ancora!!

 

 


 

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